Comuni di frontiera sul piede di guerra per l’emendamento alla legge di bilancio 2025 presentato venerdì scorso che modifica il tetto previsto per accedere ai ristorni e la modalità di utilizzo. “E’ un provvedimento che penalizza le realtà di confine”, attacca il presidente dell’Associazione Comuni di frontiera Massimo Mastromarino, che chiede lo stralcio dell’emendamento.
“Il Governo ha chiesto di riportare per l’attribuzione diretta dei ristorni ai Comuni, il rapporto tra numero di frontalieri e popolazione residente dal 3 al 4% e ha modificato le casistiche di utilizzo della quota dei ristorni di parte corrente, introducendo la destinazione prioritaria per iniziative per compensare le ricadute socio economiche derivanti da crisi aziendali”, spiega Mastromarino.
“Sono provvedimenti contro i Comuni di Frontiera – attacca il presidente dell’associazione – L’emendamento modifica una legge di ratifica di un trattato internazionale votato all’unanimità dal Parlamento Italiano solo 18 mesi fa. Inoltre contraddice il decreto del ministro dell’Economia che solo 4 mesi fa stabiliva per gli anni 2024 e 2025 il rapporto frontalieri-popolazione di un comune al 3% e nessun vincolo per l’utilizzo in parte corrente”.
“L’emendamento – prosegue Mastromarino – mortifica il lungo lavoro portato avanti dagli enti locali e in particolare dai Comuni di Frontiera per oltre 5 anni per arrivare alla stesura condivisa dell’Accordo Internazionale e della Legge di ratifica, attraverso un provvedimento presentato senza alcuna condivisione con i Comuni e con il Territorio e vanifica il processo, esito di una lunga e feconda riflessione “dal basso”, di incontri tra le parti, della firma del Protocollo d’Intesa del 2020”.
Pesanti secondo Mastromarino le conseguenze per il territorio. “L’emendamento penalizza e mette in difficoltà, oltre alla città di Varese, soprattutto i piccoli comuni di confine delle province di Como e di Varese – conclude il presidente dell’Associazione – privati dei ristorni, che attraverso il loro utilizzo in parte corrente rispondono ai bisogni dei propri cittadini. L’emendamento mette in difficoltà i comuni, che con impegno e fatica hanno predisposto i bilanci di previsione per il prossimo anno, sicuri di poter far conto su risorse a loro già assegnate”.
“Chiediamo di stralciare questo emendamento, palesemente contro i Comuni di Frontiera”, la richiesta dell’associazione.