Un aiuto per chi è in difficoltà: è il “Panettone sospeso”, l’iniziativa di solidarietà giunta alla 5^ edizione, fortemente voluta dalla Delegazione Lariana dell’Accademia Italiana della Cucina e realizzata dai Panificatori e Pasticcieri associati a Confcommercio Como. Basta acquistare un panettone per sé nelle attività aderenti, aggiungendone un secondo delle dimensioni che si preferisce, destinato ai bisognosi, oppure decidere di acquistare solamente un panettone da lasciare “sospeso”.
Anche i forni associati alla confederazione lariana potranno contribuire a loro discrezione, donando quanti panettoni vorranno condividere con persone bisognose, che sembrano non diminuire.
I panettoni verranno raccolti da oggi fino al 23 dicembre in modo da consentire al Banco Alimentare della Lombardia, di procedere con la distribuzione presso la rete di assistenza legata al Mondo della Fragilità Familiare e Sociale in base alle richieste pervenute dalle strutture caritative.
Nelle prime quattro edizioni sono stati raccolti oltre 430 panettoni artigianali. “Anche quest’anno non poteva mancare il tradizionale appuntamento con la solidarietà -spiega il direttore di Confcommercio Como Graziano Monetti-. Un’iniziativa mai forzata, che si rinnova spontaneamente per volontà del gruppo panificatori, una delle categorie che maggiormente si impegna per il sociale, come continua a dimostrare in più occasioni”.
“L’iniziativa non è frutto di un momentaneo gesto di carità -aggiunge Franco Brenna, rappresentante della Delegazione Lariana dell’Accademia Italiana della Cucina- ma nasce dalla consapevolezza che tutti devono poter avere un Natale dignitoso e apprezzare quei panettoni straordinari che escono dalle mani dei maestri pasticcieri”.
“Negli ultimi anni non si lavora serenamente -spiega Francesco Agostoni presidente dei Panificatori di Confcommercio Como- i pensieri ricorrenti sono spesso negativi, tanti colleghi abbassano la saracinesca. Chi rimane aperto invece non riesce a trovare persone disposte ai sacrifici che il nostro lavoro impone, ma produrre qualche panettone in più sapendo che potrà far sorridere qualche bambino o qualche famiglia intera che non riesce ad arrivare a fine mese per noi è una bella ricompensa”.