“San Rocco era uno scandalo a cielo aperto, in questo caso in una parte chiusa. Peraltro con un abuso perché nessuno aveva diritto di entrare”. Il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, interviene sullo sgombero dell’ex oratorio di San Rocco a Como, all’alba di giovedì mattina. L’operazione, coordinata dalla polizia di Stato, ha visto impegnati carabinieri, guardia di finanza e polizia locale per liberare gli spazi che era diventato da tempo ritrovo e riparo per la notte di senzatetto. All’interno sono stati trovati cinque stranieri, identificati e portati in questura. Sono risultati regolari sul territorio ma con vari precedenti di polizia. Tutti e cinque sono stati denunciati per invasione di terreni ed edifici mentre un somalo ha ricevuto un avviso orale del questore.
Il sindaco non usa giri di parole per l’area di San Rocco: “Si tratta di situazioni tollerate per troppo tempo – ha detto – siamo arrivati ora almeno a una definizione degli spazi fisici, così come è stato poco tempo fa per la vicina area dell’ex supermercato di via Regina Teodolinda”. Quindi il tema della gestione dei senzatetto più volte al centro del dibattito politico. “Nei dormitori abbiamo posto per tutti coloro che vogliono utilizzare le nostre strutture e ora è partito anche il piano freddo – ha aggiunto il primo cittadino – per chi vuole le soluzioni ci sono.”
Nelle scorse ore è arrivata anche la revoca della licenza alla sala scommesse di piazza della Tessitrice a Como, altra zona “calda”. Il provvedimento, firmato dal questore di Como Marco Calì è il risultato di una serie di controlli nel locale, al quale era già stata sospesa la licenza nell’ottobre dello scorso anno e ad agosto. “Si è chiuso un cerchio che durava da anni” ha concluso il sindaco ringraziando le forze dell’ordine per il lavoro svolto.