Sono 403 gli sfratti registrati nel 2023 in provincia di Como, con un aumento percentuale del 6,33% rispetto al 2022. La provincia lariana risulta così tra le prime sei in Lombardia per incremento sui numeri dell’anno precedente.
Mentre Lecco segna una flessione del 3,3% con 174 sfratti e Varese cresce del 2,17% con 802 sfratti, il territorio del Lago di Como registra un aumento nel capoluogo, con 84 sfratti, e nel resto della provincia, con 319. I dati sono stati diffusi dalla Uil Lombardia.
L’aumento degli sfratti indica un balzo in avanti della povertà, associata ai crescenti costi della vita che hanno accompagnato anche il 2024. In questo caso, Como è la seconda provincia in Lombardia per rincari rispetto al 2023 con una spesa maggiorata per famiglia di 224 euro. Prima nella regione la provincia di Bergamo, con una spesa media per famiglia aumentata di 307 euro.
Si evidenza, dunque, la sempre maggiore difficoltà a vivere sul Lario. In contemporanea, si sottolineano le difficoltà delle imprese a reperire le figure lavorative richieste: i dati Excelsior Unioncamere riferiti ad ottobre mostrano come domanda e offerta di lavoro non si incrocino nel 53% dei casi.
“Dietro ai numeri vi sono i volti, vite, persone che non ce la fanno più a sostenere un’inflazione che ha lasciato spazio per pochi – dichiara il coordinatore della Uil del Lario, Dario Esposito – Dietro i numeri vi è anche la traiettoria dell’economia lariana che rischia una parabola discendente. È indispensabile aprire un tavolo di confronto con le associazioni datoriali, gli enti del Terzo settore e i soggetti pubblici per delineare un piano casa”.