(ANSA) – NAPOLI, 04 DIC – Nel 2022 tentò di uccidere la compagna schiacciandola con l’auto contro un cancello, quindi la portò a casa e l’assistette per un mese senza portarla in ospedale, e ciò per evitare di essere denunciato. Due anni dopo, il raccapricciante episodio mai denunciato dalla donna è venuto fuori quasi per caso, scoperto dai carabinieri che indagavano sull’uomo per gravi reati di camorra. E oggi l’autore di quel tentato omicidio, il 47enne Salvatore De Santis, è stato raggiunto proprio per quell’episodio da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Napoli Nord. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno notificato a De Santis il provvedimento restrittivo nel carcere di Tolmezzo, dove l’uomo è ristretto dal 3 settembre scorso, quando fu arrestato nell’ambito dell’indagine anticamorra realizzata dallo stesso reparto dell’Arma, che ha smantellato con 35 arresti il clan Picca, operante nel Casertano tra i comuni di Teverola e Carinaro. Già nel corso dell’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, era emerso il carattere violento di De Santis, detto ‘o buttafuori, ritenuto dagli inquirenti tra i personaggi più pericolosi finiti al centro dell’inchiesta. De Santis era ritornato in libertà nel 2018 dopo aver scontato una condanna per l’appartenenza alla fazione Bidognetti del clan dei Casalesi, ma aveva continuato ad essere al servizio del clan, diventando l’uomo di fiducia del boss Aldo Picca, per cui gestiva il racket delle estorsioni, dell’imposizione delle slot machine e del traffico di stupefacenti E proprio mentre lo intercettavano per cercare prove della sua costante affiliazione alla cosca, i carabinieri di Caserta si sono imbattuti nel grave contesto di violenza familiare, scoprendo che la compagna, due anni fa, stava quasi per morire dopo che il 47enne l’aveva investita con l’auto provocandole la frattura di anca e bacino. Dalle intercettazioni è emerso un quadro ancora più fosco, visto che gli inquirenti hanno accertato che la donna era andata in ospedale solo dopo un mese dall’investimento, ed era stata curata a casa dal violento compagno; nei due anni trascorsi la donna non ha avuto il coraggio di denunciare De Santis, ma ora, con l’ordinanza e il processo, avrà la possibilità di raccontare l’incubo vissuto. (ANSA).