Ricerche in corso per individuare eventuali familiari della donna di 57 anni trovata senza vita venerdì scorso nell’abitazione in cui viveva sola, un appartamento comunale nel centro di Como, in via Cesare Cantù. E’ attesa intanto l’autopsia per fare chiarezza sulla causa della morte e per avere un’indicazione più certa sulla possibile data. Nirvana Brkim, secondo i primi accertamenti, sarebbe morta almeno un anno fa.
Nata a Fiume, in Croazia, la 57enne abitava in una casa comunale e sembra non avesse figli né parenti stretti. “Non era in carico ai servizi sociali – ha spiegato il vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Nicoletta Roperto – Abbiamo accertato che era stata aiutata circa 15 anni fa dal Comune, ma poi non aveva più avuto bisogno o comunque non erano emerse richieste o altre segnalazioni”. “Siamo dispiaciuti per questa tragica morte – ha aggiunto il vicesindaco – Stiamo cercando eventuali familiari di Nirvana. Al momento non ne sono stati individuati”.
I vicini avrebbero spiegato che periodicamente la donna partiva e rimaneva lontana dalla città anche a lungo. Non vedendola, avevano dunque pensato che fosse andata via. A scoprire il dramma è stato un addetto del Comune di Como che stava facendo un sopralluogo nello stabile per la segnalazione di alcune crepe sul muro dell’edificio. Il tecnico avrebbe sentito un forte odore provenire dall’appartamento della donna e avrebbe aperto la porta, che secondo le prime informazioni non era chiusa a chiave. Nell’abitazione c’era il corpo senza vita di Nirvana.
L’operatore comunale ha subito segnalato la drammatica scoperta. Sono intervenuti gli agenti della polizia di Stato, con gli esperti della scientifica, i vigili del fuoco e il medico legale. La donna, stando ai primi accertamenti, era morta da almeno un anno. Sono attesi però gli esiti degli accertamenti disposti dalla procura di Como, a partire dall’autopsia, per fare ulteriore chiarezza. L’indagine è coordinata dal magistrato Antonio Nalesso. Il corpo di Nirvana è stato portato all’ospedale Sant’Anna per l’esame autoptico e anche in attesa che siano rintracciati eventuali familiari.