(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 30 NOV – È arrivata a Reggio Calabria la Geo Barents con a bordo 83 uomini e minori non accompagnati. Inizialmente, alla nave di ricerca e soccorso di "Medici senza Frontiere" era stato assegnato prima il porto di Brindisi e poi quello di Crotone ma, a causa del maltempo e delle precarie condizioni del mare, ieri sera è stata dirottata a Reggio Calabria dove tra poco i migranti sbarcheranno sul molo di ponente. Soccorsi in acque internazionali mentre il gommone stava affondando, all’equipe di Msf i migranti hanno riferito di essere stati intercettati da milizie libiche che li hanno minacciati con le armi sparando alcuni colpi in aria e facendo cadere una settantina di persone in mare. Tutti sono stati salvati dai volontari di Medici senza frontiere mentre i sedicenti agenti della guardia costiera libica si sono allontanati velocemente dalla scena portando con loro 29 donne e bambini che si trovavano sullo stesso gommone. Riportati con la forza in Libia, dove avevano già subito violenze, torture e abusi, tra questi ci sono anche mogli e figli dei migranti che oggi sono arrivati in Italia. Ieri Mara Eliana Tunno, la psicologa di Medici senza frontiere a bordo della "Geo Barents", ha raccontato che i migranti salvati sono sotto shock e che chiedono di essere ricongiunti con le loro famiglie. Uno di loro voleva buttarsi a mare per recuperare sua moglie e i figli di 4 mesi e 10 anni. Al momento alla Prefettura, che sta coordinando le operazioni di prima accoglienza, non sono state segnalate particolati situazioni di criticità dal punto di vista sanitario ma ovviamente gli 83 migranti riceveranno le prime cure appena sbarcati. Subito dopo, verranno sistemati nelle due tensostrutture allestite al porto di Reggio Calabria e gestite dalla Croce rossa e dalle altre associazioni di volontari in attesa di essere trasferiti in altri centri di accoglienza in base al riparto che stabilirà il ministero dell’Interno. (ANSA).