(ANSA) – VENEZIA, 28 NOV – "Doveva essere fare qualche cosa ed è diventato ‘fare rumore’ e mi ha commosso che sia stato fatto qui". Lo ha detto Gino Cecchettin, padre di Giulia vittima di femminicidio, intervenendo in Consiglio regionale del Veneto all’incontro "Il silenzio delle innocenti’ – racconti, iniziative e progetti contro la violenza sulle donne". Il riferimento era al minuto di rumore con cui si sono aperti i lavori. "Se questo rumore arriva nelle stanze dei bottoni, nelle stanze delle istituzioni – ha detto Cecchettin – vuol dire che finalmente si può fare qualche cosa, finalmente lavorando assieme senza schieramenti". Poi pensando alle donne Cecchettin ha detto "continuare a parlare della violenza significa dare coraggio alle donne he non hanno la forza di reagire, per paura, per i figli o perché restano senza un’abitazione". "Una casa rifugio – ha sottolineato – non è la salvezza, è transitoria, e non dovrebbero neppure esistere" se ci fosse una coscienza comune". Poi, rivolto agli uomini, Cecchettin ha concluso: "uomini mettetevi ogni tanto nei panni delle vostre compagne, pensate a quando avete fatto loro un torto e mettetevi nei loro panni". (ANSA).