In Lombardia procede spedita la campagna di immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale, che è la principale causa della bronchiolite, per i bambini nati nel 2024 e anche l’Asst Lariana registra soddisfazione. L’azienda è partita con le somministrazioni e i bambini nati dal primo novembre scorso possono essere immunizzati all’ospedale Sant’Anna prima ancora di uscire dal nido, quindi nei primi giorni di vita.
A spiegarlo è la dottoressa Raffaella Romoli in servizio alla struttura Vaccinazioni e Sorveglianza Malattie Infettive. “E’ un cambiamento importante, grazie agli sforzi di Regione Lombardia si dà un’opportunità gratuita alle famiglie per proteggere i figli dalle bronchioliti che sono ancora più rischiose se colpiscono i bambini molto piccoli, soprattutto i prematuri o con patologie croniche”. “Ricordo che fino al 40% dei bambini che ha contratto la bronchiolite in futuro può sviluppare forme di broncoreattività, fino addirittura all’asma” aggiunge il medico. “L’immunizzazione protegge nell’80% dei casi e comunque, pur in caso di malattia, il paziente svilupperebbe una sintomatologia minore”. “Quello che si sta utilizzando non è un farmaco nuovo – rassicura Romoli, già neonatologa – lo usavamo già da anni per proteggere i prematuri e i bimbi molto fragili con problemi cardiopatici o polmonari e agisce già due o tre giorni dopo la somministrazione”. Come precisato si può somministrare già prima dalla dimissione dal nido quindi tra la terza e la quarta giornata di vita, cosa che si sta facendo al Sant’Anna – al pari degli altri punti nascita della Lombardia – dallo scorso primo novembre. E’ già stata svolta una prima seduta: “Siamo partiti con i piccolissimi della terapia intensiva neonatale e a poco a poco stiamo chiamando i fragili e i piccoli sotto i 6 mesi di età”, ha detto ancora la dottoressa chiarendo che poi dai sei mesi in avanti la bronchiolite fa meno paura. Nei piccolissimi e nei fragili, invece, può portare all’ospedalizzazione, quindi al ricovero, alla terapia con l’ossigeno, al sondino naso gastrico per il nutrimento e a possibili gravi complicazioni.
L’opportunità dell’immunizzazione andrebbe colta ancor di più per chi nasce nei mesi invernali, quando già i virus circolano più facilmente.
“La campagna sta andando bene – conclude Romoli – le famiglie sono informate. Personalmente ho viste tante bronchioliti e sono contenta di questa terapia. Il farmaco usato peraltro – rispetto al precedente – prevede un’unica somministrazione che vale per tutta la stagione epidemica, mentre il farmaco precedente andava somministrato più volte”.