(ANSA) – PESCARA, 27 NOV – Da oggi in Corte di Cassazione ultimo atto del processo per la tragedia dell’hotel Rigopiano di Farindola (Pescara) che il 18 gennaio 2017 fu travolto e distrutto da una valanga: morirono 29 persone fra ospiti e dipendenti, undici i superstiti. Gli ermellini sono chiamati a decidere sui vari ricorsi presentati a seguito della sentenza dello scorso febbraio in Corte d’Appello a L’Aquila quando, a conferma delle condanne in primo grado per il sindaco di Farindola (Pescara) Ilario Lacchetta, per i dirigenti della Provincia di Pescara Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio e, per abuso edilizio, il gestore dell’hotel, Bruno Di Tommaso, e il tecnico Giuseppe Gatto, si sono aggiunte le condanne a un anno e 8 mesi per l’allora prefetto di Pescara Francesco Provolo, per omissione di atti d’ufficio e falso e per la mancata attivazione del Centro Coordinamento Soccorsi, e il suo vice Leonardo Bianco per il solo reato di falso. Questa mattina è in programma la lunga relazione della Procura Generale, quindi le parti civili; nell’udienza di domani parola alle difese per una sentenza che dovrebbe giungere tra domani sera e venerdì mattina. Si punta da una parte a reinserire il reato di disastro; dall’altra, in particolare per quanto riguarda la posizione dell’ex prefetto Provolo, a far cadere i presupposti per le condanne di primo e secondo grado. (ANSA).