(ANSA) – ROMA, 26 NOV – "Il futuro degli studenti non deve avere colori politici, l’accesso alla facoltà di Medicina è un beneficio per tutti, indipendentemente dal colore politico. I decreti delegati ci saranno, ci sarà il passaggio in Parlamento, stiamo lavorando per poter avere nel 2025-206 questo nuovo modello". Così la ministra dell’Università Anna Maria Bernini, questa sera in Senato sulla riforma dell’accesso ai corsi di Medicina. "Quando il Parlamento si esprime ed esprime criticità – ha detto Bernini dopo gli interventi dei gruppi parlamentari – il governo doverosamente ne tiene conto. Abbiamo voluto eliminare i test, questo tema ci vede tutti uniti: i test verranno stati aboliti per sempre, i Tolc non esisteranno più: la preparazione era molto costosa, con il pessimo, orribile, deprecabile mercato dei Tolc e comunque dei test. I giovani erano costretti a prepararsi non su test di merito ma su test a crocette e questa è una vera perdita di tempo", ha osservato la ministra. "L’altro motivo di eliminazione dei test è il fatto che non è nè formativo nè propedeutico: per questo non abbiamo pensato a modelli già esistenti ma ad un nostro modo di interpretare il semestre che consentisse a tutti gli studenti di creare un bagaglio formativo che rappresenterà per loro un file di esperienze sempre attivabile", ha proseguito. "Altro motivo scriminante di intervento è la necessità di eliminare l’esilio universitario: costringevamo, sulla base di un test che equivaleva al lancio di una monetina, fortuna pura, a fare scelte costose di uscita dal nostro paese e dalla qualità alta della nostra offerta formativa; così abbiamo esiliato tanti studenti. Faremo i decreti delegati che ripasseranno al vaglio del parlamento. Abbiamo creato un gruppo di lavoro che deve ragionare sui decreti delegati: sono tutti i presidenti dei corsi di laurea coinvolti in questa riforma. Il modello nuovo deve essere supportato da finanziamenti", ha detto ancora Bernini, secondo la quale la valutazione dei fabbisogni del numero di medici va fatta di anno in anno. "Il numero chiuso non lo abbiamo abolito ma allargato, l’obiettivo è aumentarlo progressivamente in modo sostenibile, proseguendo ancora in questo senso" . La ministra poi ha ribadito che mai sono stati tagliati 800 milioni di euro all’università, "il Fondo ordinario 2025 è più alto del 2023". E inoltre "abbiamo un approccio gesuitico nei confronti del diritto allo studio: abbiamo messo 880 milioni, numero record, sulle borse di studio. Mettiamo a sistema questi elementi, non fingiamo che le università siano sotto-finanziate, tutte sono in avanzo di bilancio di 950 milioni, nessuna è in passivo". (ANSA).