Sopralluogo nei giorni scorsi dell’amministrazione comunale nell’asilo Sant’Elia, uno dei gioielli del Razionalismo lariano abbandonato e diventato negli ultimi mesi rifugio per senzatetto.
A tracciare ancora una volta il futuro dell’ormai ex edificio scolastico è il sindaco di Como Alessandro Rapinese, che in consiglio comunale torna a ribadire che la struttura non potrà tornare a svolgere la funzione didattica, quindi essere una scuola, ma un museo.
“Abbiamo effettuato un sopralluogo nei giorni scorsi – ha spiegato il primo cittadino al consiglio comunale ieri sera sollecitato dalle domande dell’opposizione su futuro della struttura di via Alciato – L’edificio è stato liberato dal materiale ed è stato pulito il giardino con la potatura di diversi alberi”.
Poi Rapinese informa che a breve, tra un paio di settimane, partiranno i lavori tra Politecnico di Milano, Soprintendenza e Comune di Como per definire gli interventi di recupero e conservazione da mettere in atto. A marzo scorso, infatti, si sono svolti diversi sopralluoghi da parte di docenti e studenti dell’ateneo milanese per effettuare rilievi e indagini sul gioiello razionalista.
La speranza resta sempre la stessa: che ossa essere avviato un percorso di recupero. L’asilo Sant’Elia è chiuso da oltre cinque anni, versa in uno stato di degrado e incuria. E’ attesa in Comune entro la fine dell’anno la relazione conclusiva del Politenico di Milano che consentirà poi di avviare l’iter amministrativo e urbanistico dei lavori. Inoltre Palazzo Cernezzi ha presentato al Fondo per l’Ambiente Italiano la candidatura dello storico Asilo come “Luogo del cuore FAI”.