La Milano Meda a pagamento agita il Pd. A dividere e creare non pochi malumori è l’introduzione di un pedaggio che potrebbe variare dai 4 ai 6 euro al giorno per complessivi 80-120 euro mensili completamente a carico degli utenti. Il tratto di superstrada, tra Lentate sul Seveso e Bovisio Masciago, è attualmente gratuito e i disagi riguarderanno anche molti pendolari comaschi. A parlare delle ricadute viabilistiche ed economiche di questa scelta sono i comaschi dem. A sostegno della gratuità, organizzata una petizione per l’esenzione del pedaggio. Gli interessati potranno sottoscriverla entro il prossimo 20 dicembre. Nel frattempo è stata attivata una campagna mediatica con adesivi da apporre alle automobili e ad altri mezzi per dimostrare il sostegno alla mobilitazione contro questo iniquo atto di tassazione dei comaschi.
Le dichiarazioni degli esponenti dem
Per Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, “i cittadini vengono trattati come bancomat. Noi chiediamo che la Milano Meda rimanga gratuita per le ripercussioni che il pedaggio potrebbe dare alle tasche dei cittadini che percorrono quel tratto, ma anche per i problemi di viabilità a cui andranno incontro coloro che sceglieranno di non percorrere quel tratto, preferendo strade alternative per dirigersi verso Milano”. Sulla stessa linea Maurizio Capitani, consigliere provinciale Pd: “L’introduzione del pedaggio comporta seri problemi economici per i cittadini di Como”.
Per Carla Gaiani, segretaria provinciale del Pd, Pedemontana Lombarda starebbe cercando di colmare un debito di circa 390 milioni di euro introducendo un costo aggiuntivo per i pendolari. Inoltre, ha sottolineato: “I cittadini lombardi verranno privati di un’arteria fondamentale per raggiungere Milano e le zone limitrofe. Questo creerà un’espulsione del traffico sulla Comasina e sulla Valassina“. E ancora: “Regione Lombardia non può scaricare i conti in rosso che Autostrada Pedemontana non riesce a ripianare facendo pagare il pedaggio alle migliaia di pendolari e cittadini che oggi utilizzano gratuitamente la Milano-Meda. Il territorio, i pendolari e i cittadini non possono essere continuamente spremuti come limoni”.
Il consigliere regionale poi sottolinea: “Attualmente è totalmente mancato un focus di confronto per la provincia di Como e per i suoi territori interessati. Soltanto perché ho presentato precisa richiesta all’assessore Terzi, è stato convocato un incontro lunedì 9 dicembre, ma non è ancora chiaro quali rappresentanti del territorio potranno intervenire. Inoltre, ricordo che attualmente nessuna opera compensativa è stata messa sul tavolo e non è stato predisposto lo studio del piano del traffico per capire quali saranno le ricadute negative sui territori comaschi limitrofi alla Milano-Meda”.
“Per contro, pare che Regione Lombardia non si faccia nessuna remora ad individuare il territorio di Cermenate come luogo di cantiere e deposito. Così non va affatto bene e invito tutte le forze politiche, e in particolare i sindaci, a unirsi in questa battaglia di buon senso” conclude Orsenigo.
Da parte di Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera, un appello rivolto direttamente al ministro delle Infrastrutture. “Anziché perdere tempo sul ponte sullo stretto e a fare la guerra agli immigrati, Salvini si occupi delle infrastrutture della Lombardia e sul territorio di Como“, ha dichiarato. “Questo oltre a incidere negativamente sul portafoglio dei cittadini produrrà l’espulsione di una larga parte del traffico pendolare presente sulla Milano-Meda che inevitabilmente andrà a riversarsi sulle altre reti viarie comunali e intercomunali del territorio, con ricadute estremamente pesanti in termini di ulteriore traffico, impatto ambientale e di tempo perso per pendolari e imprese. Una situazione inaccettabile”, ha dichiarato Braga.
A sposare la posizione dei dem sono i Verdi, che hanno letteralmente fatto i conti: registrando circa 4.000 veicoli diretti verso Milano e 3.600 verso Como durante le sole ore di punta, rispettivamente di mattino e sera, stimano un incasso medio di circa 20.000 euro al giorno e di circa 400.000 euro al mese solo dal traffico pendolare.