“Ho sentito dire che da quando sono sindaco in Comune si lavora male, ma io dico che si lavora tanto e devo ringraziare i sindacati per averlo fatto notare”. Sono le prime parole del primo cittadino di Como, Alessandro Rapinese, sullo stato di agitazione dei lavoratori di Palazzo Cernezzi proclamato nelle scorse ore al termine delle assemblee sindacali con al centro, tra le questioni principali, la carenza di personale, le continue riorganizzazioni, la contrattazione non ancora aperta per il 2024.
“Abbiamo cercato di sanare tutti i debiti pregressi con situazioni che erano ferme da anni – ha aggiunto il sindaco – ad esempio alcune forme di incentivo che non venivano pagate da tempo, abbiamo delle progressioni verticali e abbiamo rifatto il piano per assumere più persone possibili (includendo pensionamenti e trasferimenti). Francamente – ha replicato Rapinese – ho la coscienza a posto, ci sono delle questioni aperte e le risolveremo, non incontro tutti i giorni tutti i dipendenti ma devo dire che registro la dignità per un ente che ha ripreso a correre”. Con la proclamazione dello stato di agitazione è previsto il blocco degli straordinari e la richiesta di intervento del prefetto di Como: “La verità – ha detto ancora il primo cittadino – è che vogliamo arrivare alla massima efficienza senza ricorrere agli straordinari. Infine una cosa voglio sottolinearla ed è che c’è rispetto massimo per i lavoratori”.
Si attende, infine, di capire quando le parti si incontreranno dal prefetto.
“Chiediamo con fermezza che l’amministrazione rispetti gli impegni assunti – hanno invece sottolineato Cgil, Cisl e Uil e le rappresentanze sindacali unitarie – e dimostri una reale volontà di stabilizzare l’organizzazione dell’ente e valorizzare il personale interno. L’inerzia e la mancanza di pianificazione che caratterizzano la gestione attuale – concludono – non sono più accettabili”.