(ANSA) – MILANO, 22 NOV – "Leonardo Maria Del Vecchio, che ha chiesto di essere ascoltato dalla Procura, durante l’interrogatorio di ieri ha dimostrato di non aver mai voluto concorrere negli accesi abusivi, uniche incolpazioni che lo coinvolgono a titolo di concorso per ‘aver incaricato De Marzio ad acquisire informazioni’". Lo ha dichiarato l’avvocato Maria Emanuela Mascalchi, difensore del giovane imprenditore interrogato ieri nell’ambito dell’indagine della Dda e della Dna su una presunta rete di cyber-spie con base a Milano negli ufficio della Equalize di Enrico Pazzali. Il legale ha tenuto a sottolineare che in merito alle "vicende relative al trojan" con il pm "si è chiarito che tali fatti non sono contestati a Leonardo Maria Del Vecchio e non vengono contemplati nei capi di incolpazione nei suoi confronti". Riguardo tale episodio "è accusato solamente Calamucci (Nunzio Samuele, la mente tecnologica del gruppo, ndr.) per aver creato un falso report per cercare di venderlo ad alto prezzo", ha proseguito in una nota il difensore, aggiungendo che il "trojan non è stato mai messo nel telefono della Serfaty", la fidanzata di allora del giovane imprenditore. "Inoltre neanche i fatti del report falso sul fratello Claudio Del Vecchio sono oggetto di incolpazione nei confronti di Leonardo Maria Del Vecchio: il reato di falso è contestato solamente a Calamucci che riceveva in subappalto i lavori da De Marzio". "Durante l’interrogatorio – aggiunge l’avvocato Mascalchi – abbiamo dimostrato con prove documentali, acquisite dalla stessa Procura, di aver pagato alla società Neys Agency di De Marzio" quanto dovuto per "un contratto di consulenza e ‘nel rispetto delle leggi’ per servizi di Loss-protection, incarichi leciti aventi ad oggetto attività di analisi reputazionali su potenziali controparti contrattuali, Kyc, attività di adeguata verifica della controparte e cyber security". (ANSA).