Carenza di personale, continue riorganizzazioni, contrattazione non ancora aperta per il 2024, proclamato lo stato di agitazione del personale del Comune di Como. La decisione è stata presa oggi al termine delle assemblee sindacali indette da Cgil, Cisl e Uil e dalle rappresentanze sindacali unitarie.
“L’amministrazione, nonostante le rassicurazioni dell’ultima riunione, non ottempera al pagamento delle progressioni economiche e non ha ancora aperto la contrattazione nell’anno 2024 che deve essere chiusa entro il 31 dicembre – si legge in una nota congiunta delle organizzazioni sindacali – Un ritardo grave anche frutto delle continue riorganizzazioni dell’ente, che hanno determinato anche ulteriori difficoltà per il personale, sempre in balia degli eventi e senza stabilità di vertice”.
Evidenziata anche “una grande carenza di personale, con uffici con carichi di lavoro importanti e sempre meno operatori”.
“Urgente anche la questione nidi e servizi di ristorazione e centro diurno disabili – scrivono ancora le organizzazioni sindacali – carenza cronica di personale e dipendenti in malattia non sostituiti come invece succedeva negli anni precedenti. Inoltre, la prospettiva dell’esternalizzazione dei servizi è tale che si sono determinate anche dimissioni di operatori”.
Con la proclamazione dello stato di agitazione è previsto il blocco degli straordinari e la richiesta di intervento del prefetto di Como. “Chiediamo con fermezza che l’amministrazione rispetti gli impegni assunti – concludono le organizzazioni sindacali – e dimostri una reale volontà di stabilizzare l’organizzazione dell’ente e valorizzare il personale interno. L’inerzia e la mancanza di pianificazione che caratterizzano la gestione attuale non sono più accettabili”.