(ANSA) – PORTO CERVO, 12 NOV – Con la deposizione dei primi due testimoni dell’accusa, i militari che all’epoca si occuparono delle indagini, si è aperto oggi a Tempio Pausiana il processo ai vertici di tre dei più noti locali notturni della Costa Smeralda, ai quali la procura contesta a vario titolo i reati di epidemia colposa e violazione delle norme anti contagio legate alla diffusione del Covid 19 nell’estate del 2020. Una trentina i lavoratori delle discoteche infettati dal virus. Sotto processo ci sono l’amministratore della società Billionaire srl, Roberto Pretto, il proprietario del Phi Beach di Baja Sardinia, Luciano Guidi, e l’amministratore del Country Club di Porto Rotondo, Franco Carrington, a cui sono legate le società Medex srl e Eurfun srl. Davanti al collegio presieduto da Caterina Interlandi, sono stati ascoltati i primi due testi della pm Noemi Mancini, si tratta dei carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Sassari che su delega della Procura di Tempio avevano condotto l’attività investigativa e di ricerca, partita a seguito di alcuni servizi giornalistici sulla movida in piena emergenza Covid in Costa Smeralda, e supportata dalla grande mole di immagini e video estrapolati da decine di profili sui social network Nell’estate in cui il Governo aveva dato il via libera alla riapertura del locali dopo i lockdown decisi per arginare il diffondersi del virus, il Bilionaire, il Phi Beach e il Country Club, videro una grande affluenza di giovani che sfociò in numerosi casi di contagio da Covid. I due investigatori dell’Ispettorato hanno confermato le accuse a carico delle discoteche, parlando di "assembramenti di persone" e di "personale senza mascherina o con la mascherina indossata male", tutto in violazione delle norme anti contagio che prevedevano innanzitutto l’obbligo di distanzaimento, ignorato nei locali. Il processo è stato aggiornato all’11 dicembre prossimo. (ANSA).