La annunciata chiusura di sei scuole di Como, e in particolare dei due istituti del centro, le elementari Nazario Sauro di via Perti e e la materna Carluccio di via Volta, è ancora terreno di scontro non solo tra l’amministrazione e le famiglie, ma anche tra la giunta e le opposizioni. L’ultimo dibattito è andato in scena nella seduta di consiglio comunale di ieri sera. Ad aprire la discussione, un’interrogazione del consigliere di Svolta Civica, Vittorio Nessi. “Negli ultimi tre anni, alla scuola di via Perti – è intervenuto Nessi – oltre ai soldi impiegati dal Comune di Como, sono stati realizzati interventi grazie ai bandi del Pnrr per oltre 386mila euro, per i quali sono state necessarie centinaia di ore lavorative del personale scolastico. Se chiuderanno le scuole, andranno inevitabilmente sprecati tutti gli sforzi profusi e il denaro investito. Con riferimento al personale in esubero, – ha proseguito Nessi – 26 persone andranno in mobilità e oltre 10 perderanno il posto di lavoro, con grave danno alla continuità scolastica. Il trasferimento delle classi dalla Sauro alla Corridoni significherà perdere i laboratori di musica e scienze, la sala docenti, l’aula di religione, la ludoteca, gli spazi dedicati agli alunni con disabilità”. Per quanto riguarda la scuola materna Carluccio, invece, “la chiusura – ha detto il consigliere di Svolta Civica – è motivata anche da problemi strutturali, non rilevati dall’ultimo documento valutazione rischi, che ha invece evidenziato problemi minori risolvibili con interventi di manutenzione ordinaria. La scuola, che al contrario di quanto affermato dal Comune ha numerosi e ampi spazi esterni, è sempre al massimo della capienza e ha una lista d’attesa. La giunta – chiede Nessi – ha intenzione di prendere decisioni per assicurare la continuità didattica?”.
“Nella delibera di giunta ci sono le risposte a tutte le domande – ha replicato il sindaco Alessandro Rapinese – Più vedo il vostro accanimento sul tema delle scuole – ha sottolineato rivolgendosi alle opposizioni – più capisco che non sapete proprio quali siano le priorità della città. Per prendere questi provvedimenti era necessario coraggio, andando in una direzione che potesse scontentare qualcuno, come sta accadendo con chi vede 600 metri o un chilometro in più come qualcosa di drammatico. Quale problema scolastico è stato risolto da chi adesso fa le lezioncine? – ha attaccato il sindaco – Abbiamo avuto la parola del provveditore per andare nella direzione della continuità scolastica”.
“Questa è la dimostrazione – ha ribattuto Nessi – che l’amministrazione non è in grado di gestire situazioni complesse, pretende di risolvere tutto con un tratto di penna. La città murata è destinata soltanto al turismo senza anima”.