L’asilo Sant’Elia non sarà più una scuola ma un museo. A tracciare quello potrà essere il futuro del gioiello razionalista è il sindaco di Como, Alessandro Rapinese.
“L’asilo Sant’Elia non potrà tornare ad avere la funzione originaria – ha detto il primo cittadino – ma secondo il progetto dell’amministrazione comunale un museo di se stesso”.
Tornano ad accendersi le speranze per uno dei gioielli del Razionalismo lariano abbandonato e diventato rifugio dei senzatetto. L’asilo Sant’Elia è chiuso da oltre cinque anni, l’edificio versa in uno stato di degrado e incuria. E’ attesa in Comune entro la fine dell’anno la relazione conclusiva del Politenico di Milano che consentirà poi di avviare l’iter amministrativo e urbanistico dei lavori. Inoltre Palazzo Cernezzi ha presentato al Fondo per l’Ambiente Italiano la candidatura dello storico Asilo come “Luogo del cuore FAI”.
L’amministrazione comunale – è noto – intende procedere al pieno recupero del monumento unico nel suo genere progettato e realizzato da Giuseppe Terragni, per restituire alla comunità uno dei principali siti razionalisti. Gli assessorati alla Cultura e alle Opere Pubbliche hanno da tempo avviato una collaborazione con il Politecnico di Milano e la Soprintendenza per definire gli interventi di recupero e conservazione da mettere in atto. A marzo scorso, infatti, si sono svolti diversi sopralluoghi da parte di docenti e studenti dell’ateneo milanese per effettuare rilievi e indagini sul gioiello razionalista.
E intanto, come detto, arriva la candidatura dell’Asilo Sant’Elia a “Luogo del cuore FAI” che va, dunque, ad aggiungersi al lavoro per il recupero dell’architettura razionalista comasca.
“Se l’Asilo ottenesse un numero considerevole di voti potrebbe attingere anche a qualche finanziamento del Fai – aveva spiegato nei giorni scorsi l’assessore alla Cultura, Enrico Colombo – ma la cosa più importante è che si tratta di un passaggio prestigioso per l’edificio comasco e per tutta la città”.