Il Comune di Cantù annuncia un nuovo ricorso nel braccio di ferro con l’Associaizone Assalam sulla moschea di via Milano che prosegue da dieci anni. La giunta ha deciso di opporsi alla sentenza del Tar che, accogliendo il ricorso degli islamici, ha imposto al Comune di autorizzare di fatto l’apertura del luogo di culto entro 30 giorni.
“La giunta ha deliberato di dare mandato all’ufficio legale di fare appello – annuncia il sindaco di Cantù Alice Galbiati – Andremo fino in fondo perché siamo convinti della necessità di rispettare la legge. Il nostro piano di governo del territorio non consente in quell’area un luogo di culto”.
Alla luce dell’ultima sentenza del Tar, l’Associazione Assalam aveva auspicato la fine del lungo contenzioso. “La posizione è inequivocabile e auspichiamo il Comune autorizzi finalmente il cambio di destinazione e metta fine a una battaglia costata oltre 130mila euro, soldi spesi inutilmente per negare il diritto di culto”, aveva evidenziato Vincenzo Latorraca, legale dell’Associazione Assalam.
Il sindaco aveva rinviato ogni commento, in attesa del parere dei legali. Oggi la decisione della giunta di proseguire nella battaglia.