(ANSA) – ROMA, 08 NOV – Il riconoscimento Be the hope – RFK Human Rights Italia Awards 2024 è stato consegnato da Kerry Kennedy alla presidente della Fondazione Severino, Paola Severino, per il suo costante impegno nel promuovere e difendere i diritti civili e nell’offrire alle persone detenute opportunità di crescita e reinserimento nella società. La cerimonia, svoltasi ieri sera a Milano, ha visto sul palco anche Eleonora Di Benedetto, ringraziata dagli organizzatori del premio per il costante e costruttivo impegno nel promuovere nuove iniziative e nel coltivare quelle già intraprese dalla Fondazione. Paola Severino ha espresso la sua "profonda gratitudine" alla RFK Human Rights Foundation per aver scelto di premiare il lavoro della Fondazione. La Fondazione Severino si dedica a fornire supporto concreto a soggetti svantaggiati, concentrandosi sulle persone detenute e sui giovani che hanno commesso reati. A tal fine, organizza per le persone ristrette percorsi di formazione e professionalizzazione, nonché laboratori e attività in ambito artistico, culturale e sportivo; ha attivato alcuni sportelli di counseling e avviato con Komen Italia una campagna di screening senologici negli istituti di detenzione e nelle sezioni femminili presenti sul territorio italiano; con Luiss svolge attività di ricerca, divulgazione e didattica in materia penitenziaria con focus sui diritti dei detenuti e sulla giustizia minorile. Particolare attenzione è rivolta al mondo della detenzione femminile, con programmi mirati a sostenere le donne detenute e ad accompagnarle in un percorso di risocializzazione, che le conduca all’emancipazione economica, presupposto indispensabile per non tornare a commettere reati. Tra le ultime attività che la Fondazione Severino ha promosso, la Presidente ha ricordato il ciclo di incontri su Esg e carcere al Senato, un’opportunità preziosa di dialogo tra le istituzioni, l’amministrazione penitenziaria, l’accademia e la società civile: "È fondamentale sensibilizzare le aziende sui vantaggi dell’inclusione lavorativa di detenuti ed ex detenuti, non solo come misura per ridurre la recidiva, ma anche perché ciò contribuisce a costruire una società più giusta e coesa. La lotta contro la recidiva passa attraverso la creazione di opportunità lavorative che permettano alle persone di ricostruire la propria vita", ha concluso. (ANSA).