Furti nelle abitazioni, spaccio, criminalità giovanile e truffe agli anziani: aumentano rabbia e preoccupazione tra i cittadini. E non è un caso che la prima riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, che ha visto al tavolo oltre 20 sindaci, si sia tenuta proprio a Cantù, gravemente colpita la scorsa estate da casi di criminalità giovanile. L’obiettivo degli incontri è creare un rapporto sinergico tra Prefetto e Sindaci, accogliendo ogni criticità dai territori e garantendo massima sicurezza a chi li abita.
Alla seduta, voluta dal prefetto della provincia di Como, Corrado Conforto Galli, presenti anche il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, i vertici provinciali delle forze di polizia e i sindaci di altri comuni comaschi. Per l’occasione, è intervenuta anche Alice Galbiati, sindaco di Cantù, che ribadisce “la necessità di fare squadra per contrastare il fenomeno della criminalità in tutte le sue sfaccettature e in tutto il territorio”.
In apertura della riunione, il prefetto ha inteso preliminarmente rimarcare come la convocazione del Comitato itinerante non vuol essere mero segnale formale della presenza delle Autorità provinciali, ma piuttosto costituisce espressione della ferma volontà dello Stato di cooperare in maniera diretta e non mediata con i rappresentanti degli Enti locali, ai quali, peraltro, va dato atto di costituire i primi baluardi di legalità nel territorio.
Il sottosegretario Molteni, inoltre, ha confermato che “l’efficacia del sistema di repressione e di contrasto verso questi fenomeni criminali, verrà ancora potenziato attraverso un ulteriore rafforzamento delle assunzioni delle forze dell’ordine”. Grande attenzione sarà inoltre costantemente riservata al contrasto di pusher e spacciatori nei boschi della droga, grazie al servizio degli squadroni eliportati dell’Arma dei Carabinieri, un reparto speciale altamente efficace per lo smantellamento dei bivacchi e per gli arresti dei venditori di morte. Contro la criminalità giovanile, ha dichiarato il sottosegretario Molteni, serve “un doppio binario: attività di controllo da parte delle forze dell’ordine e prevenzione sociale. La rete educativa diventa fondamentale”.
Tra i temi affrontati nel corso della riunione non solo disagio giovanile, ma anche carenza di personale che vede estremamente penalizzate le risorse umane delle polizie locali, fino al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti.