“Alla vigilia avevo spiegato che questa per noi non sarebbe stata una gara semplice, contro una squadra di qualità” ha spiegato in sala stampa Marco Baroni, allenatore della Lazio. “Ai miei giocatori ho chiesto una prestazione con personalità e aggressività per abbassare la pressione del Como. La mia squadra ha fatto bene, mi piaciuta sotto ogni aspetto, nel possesso, nella gestione della palla, nella capacità di andare in verticale. Abbiamo preparato questo incontro sapendo che di fronte ci sarebbe stato un avversario di valore. Fin dal primo giorno ero convinto di avere un gruppo forte e abbiamo lavorato duramente, con i calciatori che hanno recepito le mie proposte. Abbiamo dato dei bei segnali a noi stessi e dobbiamo crearci una identità forte”.
“Ho seguito il Como, anche nello scorso campionato – ha detto ancora Marco Baroni – è sapevo che questo era un campo difficile. In pochi in tempi recenti hanno vinto qui al Sinigaglia. Noi ci siamo riusciti con qualità e volume di gioco”. Poi nella domanda di un giornalista il riferimento a Tommaso Maestrelli, allenatore della Lazio del primo scudetto nel 1974, che nel 1976 proprio a Como guidò per l’ultima volta la Lazio, pochi mesi prima della sua scomparsa. Il figlio Massimo vorrebbe fare indossare a Baroni la giacca del padre. “Questo è un tema delicatissimo perché si sta parlando di un allenatore stratosferico che ha fatto la storia della Lazio. Io ho fatto 13 partite e qualche amichevole. Non si può fare un paragone con quello che ha fatto Maestrelli. Io devo lavorare tanto tanto con i miei ragazzi per fare qualcosa di importante”.
Infine una ulteriore annotazione sul Como: “Penso che i tifosi degli azzurri possano stare tranquilli perché il Como ha un obiettivo da raggiungere e lo farà con il gioco e le sue risorse: è una formazione complicata da affrontare. Stasera noi abbiamo sbagliato poco o niente e abbiamo girato l’incontro a nostro favore, ma il Como è una formazione di qualità”.