(ANSA) – ROMA, 30 OTT – L’ambasciatore Michele Valensise è stato eletto oggi, dall’Assemblea dei soci, nuovo presidente dell’Istituto Affari Internazionali (IAI). Succede all’Ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, che ricopriva l’incarico dal 2013, ed entrerà in carica all’inizio del prossimo anno. Valensise, attualmente presidente del Centro italo-tedesco per il dialogo europeo Villa Vigoni su proposta congiunta dei governi italiano e tedesco, è stato per anni protagonista – sottolinea una nota – della politica estera del nostro Paese da Segretario Generale della Farnesina e alla guida di importanti rappresentanze diplomatiche italiane nel mondo e "grazie alle sue competenze nell’ambito delle relazioni internazionali, saprà dare un forte impulso al consolidamento e allo sviluppo delle attività dello IAI". "Sono onorato per la mia elezione, al termine del mandato del collega e amico Ferdinando Nelli Feroci. Per tradizione, esperienza e impegno, lo IAI – ha sottolineato l’ambasciatore Valensise – occupa un posto di primissimo piano nello studio delle relazioni internazionali e il suo ruolo è ancora più rilevante in un mondo segnato da sfide e incertezze. Sono certo che il grande patrimonio di conoscenze dell’Istituto continuerà a essere una risorsa preziosa per il settore e per l’Italia e sono felice di poter apportare il mio contributo a un’istituzione così prestigiosa". L’ambasciatore Nelli Feroci continuerà a contribuire all’attività dello IAI anche grazie all’esperienza costruita nei suoi quattro mandati di presidenza dell’Istituto: "Al termine di quattro mandati, e nel quadro di un fisiologico avvicendamento, all’inizio del 2025 lascerò quindi l’incarico di Presidente dell’Istituto. Sono stati anni bellissimi nei quali spero di avere contribuito alla crescita dello IAI e mi auguro di poter continuare a contribuire al lavoro dell’Istituto. E faccio al mio successore, cui mi legano sentimenti di amicizia e stima, i miei più sentiti auguri di buon lavoro". Nel corso dell’Assemblea dello IAI sono state approvate anche modifiche nello Statuto per migliorare la governance e valorizzare la presenza dei Soci collettivi, continuando a garantire la sua indipendenza come avvenuto negli scorsi 60 anni. (ANSA).