Lago di Como dolce-amaro. In una giornata baciata dal sole di fine ottobre sono ancora molti i gruppi di turisti che si fermano a scattare una foto, a visitare le ville del lago e a mangiare all’aperto nei locali. La cartolina, del resto, è unica, lo sanno bene i visitatori che arrivano da ogni parte del mondo. La sponda occidentale del ramo comasco del Lario vive ormai prevalentemente di turismo, un turismo sempre in aumento ma che si scontra con una rete viabilistica e di servizi non più in grado di reggere. Il rovescio della medaglia lo subiscono i residenti e i lavoratori che per percorrere pochi chilometri sempre più spesso impiegano tempi lunghissimi.
Le speranze sono riposte nel potenziamento e nel miglioramento dei trasporti, in particolare via acqua, mentre sul fronte viabilistico si guarda in una sola direzione: il cantiere per la variante della Tremezzina. Il tema resta sempre quello dei costi imprevisti per lo smaltimento del materiale di scavo che contiene arsenico naturale. Bisogna trovare un accordo economico, ma anche tecnico, per dirimere la questione e per far ripartire i lavori in modo deciso. Si attendono risposte da Anas e Ministero intanto i mesi passano.
La viabilità resta un nodo cruciale, ma non l’unico: al centro anche il futuro dell’ospedale di Menaggio. Il presidio è al centro di diverse riflessioni. Gli interrogativi restano aperti, la politica chiede risposte definitive. L’assessore al Welfare Guido Bertolaso riferendosi al pronto soccorso aveva parlato di 5.300 accessi nei primi 8 mesi dell’anno, in calo rispetto allo stesso periodo del 2023. Ma chi vive in centro lago chiede un potenziamento della struttura per non sentirsi tagliato fuori.
Ma il lago in questo momento sconta anche un’altra problematica quella abitativa. Con molte case, in particolare nei luoghi di maggior attrazione, convertite a destinazioni turistiche e altre che sono aumentate di prezzo.
E per le forze dell’ordine si è aperto un altro fronte. Carabinieri, guardia di finanza e vigili del fuoco a Menaggio sono in affitto in immobili privati. I primi avrebbero lo sfratto a maggio prossimo. Il delicato tema sarà al centro dell’incontro del prossimo 8 novembre quando l’appena ricostituito Cisr, il Comitato Istituzionale Statale Regina, che raggruppa una cinquantina di sindaci, si riunirà per occuparsi ovviamente anche di Regina e variante della Tremezzina.