(ANSA) – VENEZIA, 24 OTT – Venezia, prima città in Italia, varerà un regolamento per stabilizzare le locazioni turistiche nell’area storica affiancando la legge nazionale del 2022 che limita a 120 giorni l’utilizzo ad ospitalità di un’abitazione. La delibera è stata approvata stamane in giunta ed ora andrà nelle Commissioni competenti e poi al vaglio del Consiglio comunale. "Oggi una locazione turistica può essere tale solo per 120 giorni l’anno – è stato spiegato dal sindaco Luigi Brugnaro – ma è impossibile controllare se venga usata di più e se sia in regola con la convivenza in un palazzo e in genere nel rapporto con la città". Ecco che il regolamento approvato oggi prevede che una locazione di stampo alberghiero abbia una doppia denominazione ‘residenziale – turistica’. Chi aderirà potrà così usare tutto l’anno un’abitazione magari legando la vacanza breve ad una ospitalità più lunga per dare la possibilità a professionisti, studenti o altri soggetti di godere di un appartamento con maggiore facilità rispetto al solo mercato costoso o saturo delle fittanze. Il regolamento, legato ad aspetti urbanistici e fiscali, passerà per le due Commissioni competenti, poi andrà con doppio voto in Consiglio comunale. Una volta approvato ci saranno 120 giorni per aderire al patto con il comune che durerà fino a scadenza, dicembre 2026, dell’attuale amministrazione. Di fatto chi propende per gestire uno o più appartamenti che non utilizza per sé, dovrà iscriversi ad un apposito elenco e sottostare ad una serie di regole. Necessario accompagnare gli ospiti al loro arrivo nella locazione, spiegare il decoro cittadino, il rispetto del regolamento di condominio e degli altri inquilini, esporre materiale divulgativo sul rispetto di Venezia, cooperare alla raccolta dei rifiuti ma anche rendersi reperibili h24 in caso di problemi come schiamazzi o danni. Aspetto non secondario, chi sceglierà di rimanere nel vincolo dei 120 giorni avrà l’obbligo di dichiararli ad inizio anno i giorni di locazione così da poter essere controllato e non evadere la normativa nazionale. (ANSA).