(ANSA) – ROMA, 24 OTT – E’ scontro al liceo Montessori di Roma – balzato ieri sulle cronache per un saluto fascista inscenato da due studenti in una classe – tra la preside Anna Maria De Luca e un gruppo di 29 docenti che nei giorni scorsi avevano scritto una lettera criticando la partecipazione del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara all’iniziativa in difesa del vicepremier Salvini a Palermo per il processo Open Arms. I 29 insegnanti, accusa la dirigente, – nel complesso i docenti nella scuola sono 120 – hanno espresso nella lettera "una opinione del tutto personale" firmandola "docenti del liceo Montessori". "La lettera – afferma la preside – ha provocato dissenso e disapprovazione nella comunità degli insegnanti, formata appunto da 120 professionisti e non solo da 29, che si sono sentiti usati, a loro insaputa, per scopi politici del tutto estranei alla scuola e mai condivisi collegialmente. Come dirigente scolastico, da lunedì registro disagio e frustrazione nei docenti che si sono ritrovati coinvolti nell’uso del nome del nostro liceo per scopi politici, iniziativa da loro percepita come una prepotenza, una prevaricazione, una grande mancanza di rispetto. Non intendo permettere a nessuno – scrive in un altro passaggio la preside – di usare il nome della scuola che dirigo per condurre battaglie politiche contro il ministero. Lo sottolineo: tutte le opinioni personali sono legittime ma a nessuno è permesso di usare il nome della scuola per strumentalizzazioni politiche. E’ mio dovere tutelare i docenti che si sentono offesi da azioni non condivise portate avanti con il nome del nostro liceo". Nella lettera i docenti scrivevano di ritenere che la presenza del ministro dell’Istruzione a Palermo "sia particolarmente grave, poiché la sua figura istituzionale rappresenta tutti e tutte gli studenti e le studentesse d’Italia, nonché i loro docenti… ci sentiamo in dovere di ricordare al ministro che la separazione dei poteri è alla base del moderno stato di diritto e della nostra Costituzione, i cui principi sono più volte richiamati anche dalle nuove linee guida sull’educazione civica redatte dal ministero che Valditara presiede. Il fatto che un ministro dell’Istruzione, oltretutto con una formazione giuridica e docente di diritto in una prestigiosa università italiana, ignori deliberatamente il confine che divide i diversi ruoli istituzionali e lo faccia non come privato cittadino, ma nella veste ufficiale che la Repubblica gli attribuisce, rappresenta un precedente tanto grave quanto imbarazzante agli occhi di chi, ogni giorno, studia per diventare un cittadino e una cittadina consapevole e responsabile del nostro Paese". (ANSA).