L’associazione Carducci negli spazi di viale Cavallotti a Como sembra avere le ore contate, almeno nelle intenzioni dell’amministrazione comunale che a breve vorrebbe riappropriarsi degli spazi. In giornata è stata comunicata anche la data dello sgombero: il 5 novembre. Mentre le opposizioni chiedono di portare il tema in discussione in consiglio comunale. La scorsa settimana è fallito il tentativo di sfratto, con gli agenti che si sono presentati davanti alla sede con il sindaco Alessandro Rapinese. Maria Cristina Forgione, presidente del sodalizio si è opposta ed è stata denunciata per resistenza e occupazione di luogo pubblico.
A stretto giro in diretta su Etv il primo cittadino aveva rilanciato dicendo: “Quell’immobile è nostro e ce lo riprendiamo, la prossima volta arriveremo con l’ordinanza in mano e la pubblica forza”.
Frase mal digerita dall’opposizione che in modo compatto, con una nota firmata da tutti i gruppi di minoranza, contesta le parole del sindaco e deposita un’istanza per la convocazione delle commissioni perché il tema venga portato nel dibattito consigliare. “Di fronte a un problema – hanno scritto i consiglieri – la ricerca di una soluzione non può passare sempre per atti di forza, l’amministrazione non può negare all’associazione Carducci un confronto in cui possa essere individuata una soluzione migliore”.
La vicenda si trascina da mesi. Gli spazi sono comunali e in base a quanto spiegato dal Comune sono destinati al Conservatorio. Con una delibera nei giorni scorsi, la giunta ha chiesto nuovamente all’associazione di liberare l’edificio. Stamattina sembrava essere pronto il secondo tentativo che poi non c’è stato. Sembra tutto rinviato dunque al 5 novembre.