(ANSA) – NUORO, 21 OTT – Le piogge, anche torrenziali, che si sono abbattute sulla Sardegna nelle ultime settimane non hanno ancora regalato benefici per le scorte idriche dell’Isola, costituite solo da invasi artificiali. La situazione, già critica nel Nuorese si è ulteriormente aggravata nelle ultime settimane nel bacino di Maccheronis a Torpè. L’ultimo dato ufficiale dell’Autorità di bacino sarda è riferito al 30 settembre scorso: 1,5 milioni di metri cubi di acqua su 25 invasabili, oltre 1 milioni in meno della rilevazione fatta al 31 agosto quando di metri cubi ce n’erano circa 2,9 milioni. Secondo quanto apprende l’ANSA, però, oggi la situazione è peggiorata: le ultime precipitazioni hanno sollevato l’asticella di poche decine di millimetri e la risorsa utilizzabile è sotto la soglia degli 800mila mc. In questa situazione già da questa estate sono cominciate le restrizioni sul settore irriguo ma da oggi Abbanoa, il gestore idrico regionale, sarà costretta anche chiudere i rubinetti dei cittadini in cinque comuni tra Nuorese e Gallura, Siniscola, Posada, Torpè Budoni e San Teodoro, come stabilito dal tavolo regionale di crisi permanente per la situazione del sistema Posada. Si inizierà con l’alternanza dell’approvvigionamento dell’erogazione per la durata di 24 ore e la chiusura della rete per le successive 24. L’obiettivo è risparmiare quasi mezzo miliardo di litri di acqua del Maccheronis e coprire il fabbisogno dei centri serviti per un periodo maggiore. Il primo giorno di chiusura dell’acqua sarà martedì 22 ottobre 2024 a Posada, Budoni e San Teodoro. A Siniscola, a causa di lavori urgenti del Consorzio di Bonifica sulla rete delle "acque grezze", il primo giorno di stop è anticipato a oggi. L’erogazione sarà garantita nei giorni successivi di martedì 22 ottobre e mercoledì 23 ottobre, per poi riprendere le chiusure a giorni alterni giovedì 24 ottobre tra le 8 e le 10 del mattino. In attesa della nuova rilevazione, i dati ufficiali del sistema monitoraggio della città in Sardegna dicono che le dighe isolane contengono poco più del 40% dell’acqua utilizzabile per l’irrigazione e ad uso potabile: 745,5 milioni di metri cubi rispetto agli 805 milioni di fine agosto 2024, mentre a settembre 2023 gli invasi contenevano circa un 999 milioni di metri cubi d’acqua, il 55% della capacità massima. (ANSA).