La battaglia tra Comune di Como e associazione Carducci per l’immobile di viale Cavallotti non si ferma. Dopo l’acceso confronto in strada davanti alla storica sede tra gli agenti della polizia locale e la presidente Maria Cristina Forgione, il tutto sotto gli occhi del sindaco ora è il sindaco a intervenire sulla questione.
La giunta, è noto, ha disposto da tempo lo sfratto dai locali comunali, decisione contestata dal sodalizio che ha impugnato l’ordinanza di sgombero e si oppone.
Con una delibera, nei giorni scorsi la giunta ha chiesto nuovamente all’associazione di liberare gli spazi e mercoledì gli agenti della polizia locale si sono presentati in viale Cavallotti. “Non ci hanno notificato nulla né dato alcun preavviso” ha dichiarato Forgione “Volevano murare gli accessi e mi sono opposta. Sono stata denunciata per resistenza e occupazione di luogo pubblico. Il tutto davanti al primo cittadino”.
“Sono l’assessore al Patrimonio e alla Polizia Locale chi altro doveva esserci se non io – ha replicato Rapinese in diretta su Etv – quel palazzo è nostro e ce lo prendiamo. Lì dentro non ci andrò io a giocare a bridge ma deve entrare il Conservatorio che ha preso un finanziamento pubblico e che rischia di perderlo. Voglio sentire ragazzi che suonano violini in viale Cavallotti. La prossima volta arriveremo con l’ordinanza di sgombero e con la forza pubblica”.
Rapinese ripercorre anche le scadenze. Ricordando che l’ordinanza di sgombero risale al 14 aprile scorso precisando che l’iter e i tempi ormai sono maturi.
Resta da capire ora quali saranno i prossimi passi.