(ANSA) – CITTÀ DEL MESSICO, 17 OTT – La recente iniziativa del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, di riunire i capi missione del subcontinente, è "un segnale politico molto importante e mostra la volontà del nostro governo di definire una nuova strategia per l’America Latina". E’ la valutazione dell’ambasciatore d’Italia in Messico, Alessandro Modiano, raccolta dall’ANSA, sull’incontro avvenuto a Buenos Aires, con la partecipazione degli ambasciatori della regione, dei vertici dell’Ice, degli Istituti italiani di cultura e di altri rappresentanti del Sistema Italia. "Il Messico è stato individuato come uno dei Paesi prioritari dell’area — sottolinea il diplomatico — e, anche per rafforzare i rapporti con il nuovo Governo della presidente Sheinbaum, è in corso una riflessione sull’organizzazione nei prossimi mesi di importanti visite istituzionali ed imprenditoriali", un’iniziativa che, spiega, mira a consolidare i rapporti bilaterali sul piano politico, a promuovere l’attività e gli interessi delle imprese italiane nel Paese, e a potenziare gli scambi anche in altri importanti settori, tra cui la cooperazione scientifica, lo sport e lo spazio. Dopo l’insediamento del nuovo governo messicano, avvenuto il primo ottobre, il team dell’Ambasciata italiana in Messico sta allacciando i primi contatti con i funzionari del ministero degli Esteri, guidati da Juan Ramon de la Fuente. "È una personalità dall’alto profilo politico e accademico", afferma Modiano, sottolineando l’accoglienza positiva "della conferma di María Teresa Mercado come sottosegretaria agli Esteri competente per l’Europa, con la quale ci lega un rapporto di lavoro e di profonda stima. È una grande amica dell’Italia". Il contesto di transizione è inevitabilmente influenzato dall’avvicinarsi di una delle elezioni presidenziali statunitensi più combattute e le incognite che riserva il futuro sono un tema di conversazione obbligatorio. L’ambasciatore Modiano, però, non prevede grandi cambiamenti: "La presidente Sheinbaum ha dichiarato che il suo governo è in continuità con l’opera del suo predecessore Andres Manuel López Obrador – osserva – e che manterrà una forte attenzione alle politiche sociali e alla crescita economica". "Anche in caso di vittoria dell’ex presidente Trump a novembre — prosegue — non si prospettano grandi cambiamenti rispetto al passato. Fu lui a negoziare l’accordo commerciale nordamericano con Lopez Obrador, ed è pienamente consapevole della sempre maggiore interdipendenza economica fra Stati Uniti e Messico, quindi, in generale, non mi aspetto cambiamenti strutturali nella relazione Usa-Messico nei prossimi anni, a prescindere da chi vincerà le elezioni negli Stati Uniti, proprio in ragione degli strettissimi legami fra le economie dei due Paesi". In questo quadro, analizzando le prospettive di crescita del Messico e i suoi rapporti commerciali con l’Italia, il percorso verso il futuro parte da un interscambio bilaterale in forte crescita, oltre 7 miliardi di euro nel 2023, di cui 6 miliardi di esportazioni italiane, che "rendono il Messico il primo Paese di destinazione delle nostre vendite in America Latina". "L’Italia — spiega — è un Paese con una vocazione storicamente più orientata al commercio internazionale che agli investimenti esteri, ma ritengo che questo paradigma con il Messico stia cambiando, e possa farlo ulteriormente". "Alcuni fra i più importanti gruppi industriali italiani, cosi come numerose Pmi innovative — aggiunge — hanno già investito nel Paese e intendono rafforzare ancora la loro presenza. Il Messico presenta ampie potenzialità, anche come porta di accesso al mercato statunitense, e potremo vedere un’ulteriore intensificarsi dell’attività delle nostre imprese – conclude Modiano – specie alla luce della riconfigurazione delle catene globali di approvvigionamento, il cosiddetto ‘nearshoring’". (ANSA).