(ANSA) – FRANCOFORTE SUL MENO, 15 OTT – "La cultura è la nostra religione universale civile, affamarla è un atto di empietà. Applichiamo un po’ di illuminismo su come affrontare la cosa pubblica e i beni culturali". Lo ha detto stasera il ministro della Cultura Alessandro Giuli alla cerimonia d’inaugurazione della Buchmesse di Francoforte, alla Sala Armonia del Congress Center. "Nella mia missione istituzionale sono intenzionato a rappresentare la sacrosanta libertà di espressione di ogni forma di dissenso compreso quello che possa ritorcersi sul governo a cui mi onoro di appartenere" ha affermato Giuli. Un "autentico privilegio" ha definito il ministro la possibilità di attraversare il palcoscenico della più importante fiera di editoria al mondo per raccontare l’Italia oggi. In un mondo "segnato da conflitti, fanatismi", un mondo "in cui i media e la proliferazione dell’informazione ci ha resi più liberi, la cultura resta la più importante risorsa per la paideia dei nostri giovani e soprattutto il miglior antidoto contro ogni forma di violenza ed estremismo, come abbiamo ricordato al G7 Napoli". "Cultura è comprensione dell’altro, dialogo fra entità plurali e dinamiche senza l’ombra di pregiudizi" ha sottolineato il ministro. "Siamo eredi di un pensiero universalistico che ha sempre mirato alla centralità delle persona, consentendo al nostro sguardo di oltrepassare i confini nazionali, superando la boria delle nazioni e dei dotti, secondo la lezione di Giambattista Vico, convinti come siamo che non esistano forme immutabili, cristallizzate, definitive, di assetti politici e civili. A questa eredità ci rifacciamo con il titolo Le radici nel futuro. Partiamo della nostre radici e dalla nostra storia per presentare un’eredità culturale che da quelle radici trae forza vitale. Siamo qui per riaffermare la centralità del pensiero solare. Quella luce che rende compatibili e feconde le parole Giustizia e Libertà" ha spiegato ancora Giuli. (ANSA).