La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è il definitivo via libera alla legge che ratifica l’intesa tra sindacati e ministero dell’Economia e delle finanze sulla tassazione dei frontalieri dei nuovi comuni di confine. “E’ un risultato importante, ma ora si lavori ai problemi ancora aperti”, sottolinea in una nota il Consiglio Sindacale Interregionale Ticino-Lombardia-Piemonte.
La legge 143, pubblicata in Gazzetta, contiene tra le altre cose, il pieno recepimento dell’intesa sui vecchi frontalieri dei nuovi comuni di confine siglata il 23 luglio 2024 tra Cgil, Cisl e Uil e il ministero delle Economia e Finanze.
“E’ stata trovata una soluzione equa e soddisfacente per la tassazione dei vecchi frontalieri residenti nei 72 nuovi comuni di confine – spiegano i sindacati – ovvero quelle località che, pur ubicate entro i venti chilometri dal confine tra Italia e Svizzera, non erano state ricomprese negli elenchi emessi unilateralmente dai Cantoni Ticino, Grigioni e Vallese in relazione al vecchio Accordo bilaterale del 1974”.
Il Consiglio sindacale interregionale mette in luce i vantaggi ottenuti con la nuova legge. “Concedere a questi frontalieri di optare in Italia per una tassazione con imposta sostitutiva pari al 25% di quella alla fonte pagata in Svizzera, potendo così godere di un carico fiscale complessivo pari a quello degli altri vecchi frontalieri – evidenziano i rappresentanti dei frontalieri – La norma garantisce inoltre la progressività fiscale come costituzionalmente previsto. Infine, tiene conto dei carichi di famiglia nella computazione del reddito imponibile, determinato secondo le regole svizzere”.
Il Consiglio sindacale evidenzia però anche le questioni ancora aperte. “Resta inattuato l’articolo che aveva istituito una nuova e migliorativa indennità di disoccupazione Naspi per i frontalieri – si legge in una nota – Resta ancora in sospeso anche la convocazione del tavolo interministeriale per la definizione di uno Statuto dei lavoratori frontalieri. Aperta infine la questione della tassa sulla salute, che ci vede fortemente contrari, così come irrisolto è il tema dell’assegno unico universale”.
“Ancora una volta – è la richiesta delle organizzazioni sindacali – chiediamo la immediata convocazione del tavolo interministeriale per risolvere le questioni aperte”.