L’assassino di Candido Montini è ancora senza nome e a quasi tre settimane dall’omicidio del 76enne i Ris, gli esperti del reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri sono tornati a Catasco di Garzeno.
Il riserbo sulle indagini è massimo, ma sembra che i carabinieri siano tornati per effettuare ulteriori rilievi e accertamenti nell’abitazione della vittima e nel negozio di alimentari che Montini gestiva anche se era ormai in pensione. I locali sono ancora sotto sequestro, come il corpo di Candido Montini. Non è ancora stato possibile dunque celebrare il rito funebre per l’ultimo saluto al 76enne.
Candido è stato ucciso con numerose coltellate nella sua abitazione lo scorso 24 settembre, presumibilmente all’ora di pranzo. L’arma del delitto, un comune coltello da cucina, è stata ritrovata a poca distanza dall’abitazione alcuni giorni dopo il delitto. Dalle prime informazioni sembra che non appartenesse alla vittima. Il killer sarebbe arrivato dunque a casa di Montini già con il coltello in tasca.
Al momento, l’indagine sarebbe ancora contro ignoti e non ci sarebbe alcun sospettato né un’ipotesi certa sul possibile movente. I nuovi accertamenti dei Ris potrebbero essere stati disposti per verificare possibili ipotesi degli inquirenti o per trovare riscontri alle possibili piste investigative. Risposte attese dall’intero paese, con i 110 residenti della piccola frazione che convivono da quasi tre settimane con l’incubo di un efferato delitto che resta un mistero e di un anonimo killer che potrebbe nascondersi tra loro.