(ANSA) – GENOVA, 13 OTT – "Non è una novità. Negli anni, Cristoforo Colombo è stato polacco, ebreo sefardita, Iberico, piacentino…" Così, Antonio Musarra, professore associato di Storia medievale presso Sapienza Università di Roma, esperto di Storia del Mediterraneo (suo, ‘1492. Diario del primo viaggio’ ed. Laterza), commenta la notizia secondo la quale i ricercatori guidati dal medico forense José Antonio Llorente, dell’università di Granada, analizzando alcuni resti ossei, hanno dedotto che Cristoforo Colombo fosse non genovese ma spagnolo ed ebreo sefardita. "C’è difficoltà a riconoscere la genovesità di Colombo perché i documenti conservati nell’Archivio di Stato di Genova, abbondantissimi, presentano più di un’omonimia – ha detto Musarra all’ANSA -. C’è più di un Cristoforo e più di un Domenico Colombo, suo padre. Ma sicuramente Colombo ha vissuto a Genova". "La genovesità di Colombo emerge da tutti i suoi scritti – spiega Musarra -. Forti, ad esempio, sono i riferimenti alla ‘patria genovese’, come la lettera datata 1502 inviata ai Protettori del Banco di San Giorgio ai quali Colombo scrive: ‘Bien que el corpo ande acá, el coraçon está alí de continuo’. In più ha stretti rapporti con la famiglia Fieschi, alla quale è legato, così come a molti finanziatori genovesi. Ci sono elementi incontrovertibili. Lo stesso Francesco Gucciardini lo dice genovese". Per quanto riguarda la prova del dna, che rimanderebbe a radici spagnole ed ebraiche, secondo Musarra, "è complesso ricondurre il dna a Colombo perché le sue spoglie sono state traslate più e più volte". In effetti, il navigatore ha viaggiato più da morto che da vivo: il suo corpo, che dal 1899 si trova nella cattedrale di Siviglia, è stato tumulato a Valladolid e poi spostato nel monastero di Cartuja di Siviglia, quindi a Santo Domingo e all’Avana: "Non è escluso che i suoi resti possano esser stati ‘contaminati’. Bisogna pensare, inoltre, che il Mediterraneo del tempo era un melting pot di culture" e se anche il dna "rivelasse che Colombo avesse radici ebraiche niente di strano: senz’altro, lui si diceva cristiano e genovese". L’idea che Colombo non fosse genovese non è nuova. "Già Simon Wiesenthal aveva teorizzato che Colombo fosse un criptoebreo" partito per cercare una patria "per gli ebrei sefarditi espulsi dalla penisola iberica. Ma non c’è uno straccio di documento in questo senso". (ANSA).