Pochi agenti, numerosi incarichi, carenza di investimenti sulle politiche retributive, abitative e benessere generale dei lavoratori. Polizia locale di Como in protesta, aperto lo stato di agitazione dopo l’assemblea del 4 ottobre scorso, che prevede lo stop alle ore straordinarie.
“Ad oggi – si legge nella nota dei sindacati (Uil Lario e Brianza, CSA e Sulpm) – il Corpo conta 68 operatori a differenza dei 120 in servizio fino a qualche anno fa e in più si richiedono sempre più servizi da effettuare lasciando spesso gli agenti a operare in condizioni di scarsa sicurezza e senza poter programmare una vita propria al di fuori del servizio che – viene precisato – costantemente subisce rinvii di riposi e cambi turni per garantire i numerosi eventi ormai a cadenza continua”. Quindi si punta il dito contro la mancanza di “un’adeguata programmazione delle assunzioni e delle sostituzioni del personale che di frequente abbandona il Comando per spostarsi in paesi o più remunerativi o meno costosi oppure in comuni dove l’attività lavorativa è molto meno logorante”.
La vertenza aperta nei confronti dell’amministrazione, dunque, per esprimere il sentimento diffuso degli operatori.
“Pertanto ad eccezione degli avvenimenti già concordati che verranno garantiti per senso di responsabilità come quelli previsti nel weekend, Giro di Lombardia e Rally Aci Como Villa d’Este si comunica che non si effettueranno più ore di straordinario, limitandosi a quanto previsto in termini di orari e turni”. Questo finchè – si legge in chiusura – “i lavoratori non saranno ascoltati dall’amministrazione comunale”.
Lo stop degli straordinari, in base poi all’effettiva adesione, comporterà non pochi problemi. Basti pensare che proprio gli straordinari sono diventati, nel tempo, una necessità per garantire il servizio. Molte delle ore extra, ad esempio, sono legate alle partite di calcio. Tanto che, per questo motivo, lo stesso Como per il campionato in corso ha messo in conto 60mila euro.