(ANSA) – DARWIN, 06 OTT – Che sia un prato o una sala concerti, una piazza o un auditorium, quando arrivano loro il silenzio lascia spazio alla musica. Le note accompagnano il tradizionale passo di corsa, mentre il vento accarezza le piume del cappello. Motivi storici, conosciuti e riconosciuti in ogni angolo del mondo. Anche a Darwin, dove da giorni la fanfara dei bersaglieri sta incantando gli australiani che si riscoprono un po’ più italiani ascoltando brani che hanno fatto la storia della musica del nostro Paese. La fanfara dell’ottavo reggimento Bersaglieri della brigata ‘Garibaldi’ affonda le radici nella storia, a più di 150 anni fa. Per questo rappresentano da sempre uno dei simboli dell’Italia, soprattutto all’estero, dove le loro esibizioni sono impreziosite da standing ovation e grande partecipazione di pubblico. A guidare gli ottoni più famosi d’Italia c’è il sergente maggiore aiutante Angelo Ceruso, maestro con esperienza decennale. "Siamo unici al mondo per il nostro caratteristico passo di corsa, vale a dire 180 passi al minuto", racconta. "Una peculiarità che abbiamo solo noi e nessun’altra banda. E poi siamo famosi per il nostro cappello piumato, fatto rigorosamente di piume di gallo cedrone dell’Europa settentrionale". A Darwin la fanfara accompagna quotidianamente le attività non solo a bordo dell’Amerigo Vespucci ma anche del Villaggio Italia, l’expo itinerante sulle eccellenze del nostro Paese. "Siamo onorati di poter partecipare a questo evento – continua il maestro -, accanto alla meravigliosa nave scuola della Marina Militare". Suonare correndo, però, è tutt’altro che semplice, come racconta lo stesso Ceruso. "C’è una sincronizzazione del fiato con il ritmo che si raggiunge dopo un determinato allenamento", dice. "L’unico brano che suoniamo correndo è il ‘Passo di corsa’, che eseguiamo anche ogni anno davanti al capo di Stato durante la parata del 2 giugno". Un’istituzione, quella della fanfara, che della quale si può far parte solo superando provino dopo un arruolamento dedicato a persone con esperienza con strumenti a fiato, tra 19 e 25 anni. "Noi attendiamo nuove reclute – ammette il maestro -. Anche perché, non essendoci più un concorso, chi si arruola ed è musicista con un po’ di impegno può arrivare da noi. Noi ce lo auguriamo". Ora, però, è il momento di una nuova esibizione, nell’anfiteatro del Villaggio Italia, di fronte a centinaia di persone curiose di conoscere da vicino la ‘magia’ dei bersaglieri. "Di corsa, marsc!". (ANSA).