“Un buon primo tempo e lo stesso all’inizio della seconda parte, poi ci è mancato qualcosa”. Queste le parole di Cesc Fabregas, allenatore del Como, dopo la gara persa per 3-1 contro il Napoli allo stadio Maradona. Poi, a un giornalista che gli fa i complimenti per la prestazione risponde: “Per cortesia non fatemi i complimenti. Non li voglio quando perdiamo, non mi piacciono”.
“In certe fasi della partita dobbiamo essere più competitivi e dobbiamo avere un atteggiamento differente – ha spiegato il mister – Per la terza volta consecutiva abbiamo subito un rigore. Poi si è visto buon Napoli, che ha preso fiducia, con i cambi ha alzato il livello con elementi di qualità e noi lo abbiamo sofferto. Ci manca un po’ di cattiveria, in squadra ci sono molto giovani e siamo troppo buoni. Dobbiamo essere un po’ più furbi per capire come gestire certe fasi del match. Ma voglio anche dire che siamo sulla giusta strada”.
Fabregas ha poi avuto parole di elogio per il napoletano Stanislav Lobotka, protagonista dell’incontro. “Gli ho fatto i complimenti, vorrei avere 11 giocatori come lui. E’ un giocatore fortissimo: volevamo controllarlo difensivamente con Nico Paz, che però ha fatto molta fatica. Lobotka è un fuoriclasse e, non dimentichiamo, ha grandi meriti sulla vittoria dello scudetto”.
“In questo momento nel mondo del calcio ti giudicano solo se vinci o perdi – ha aggiunto Fabregas, facendo un discorso più generale, slegato dal match – Noi lavoriamo con grande intensità analizzando calcio, con giocatori che credono in questa idea. Fortunatamente sono in una società che è all’inizio di un percorso e mi ha dato fiducia e libertà. Non dimentichiamo che nove giocatori scesi in campo sono arrivati nell’ultimo mercato; serve tempo. Non è semplice cambiare tutto, cultura, identità, stile di gioco, mentalità. A volte servono 2-3 anni. Non bisogna mai mollare e crederci sempre. La nostra idea è vincere sempre, volevamo farlo anche a Napoli: mi prendo le mie responsabilità e ora dobbiamo pensare a conquistare i tre punti contro il Parma”.
Tornando alla partita, il mister azzurro ha sottolineato: “Per un’ora ho visto un grande Como. Ci manca esperienza: anche alla fine avrei voluto vedere la squadra più avanti a pressare. Dobbiamo analizzare, migliorare, parlare con i giocatori che devono comunque essere tranquilli perché, lo ripeto, siamo sulla strada giusta”.
Non poteva mancare una domanda su Nico Paz, appena convocato dalla Nazionale argentina. “E’ un giocatore speciale. Non a caso l’abbiamo voluto portare qui. Io credo tantissimo in lui e l’anno scorso stava giocando praticamente in Spagna in serie C. Volevo farlo crescere in due-tre mesi, con un inserimento prograssivo, ma lui con le sue performance ha dimostrato di essere importante subito per la squadra. Ha continuità, voglia e personalità”.