Dalla droga agli alimenti scaduti, dalla muffa nel magazzino del market alla sporcizia accumulata, dai lavoratori in nero ai prezzi non esposti. E’ emerso di tutto durante il maxi blitz delle forze dell’ordine in via Anzani, mercoledì scorso. Oggi l’atto finale dei controlli, con la decisione del questore di Como Marco Calì di revocare la licenza del bar Figli Matubber, già al centro negli ultimi mesi di numerosi episodi di cronaca.
I residenti di via Anzani hanno ripetutamente segnalato una situazione spesso invivibile nella zona. La polizia di Stato ha intensificato i controlli e mercoledì scorso è stata programmata un’attività coordinata dalla questura, in collaborazione con l’unità cinofila e gli operatori della guardia di finanza, la polizia locale di Como, il nucleo ispettorato del lavoro e il nucleo antisofisticazione e sanità dei carabinieri.
Il cane antidroga delle fiamme gialle ha smascherato un 15enne italiano e un 25enne tunisino che avevano una dose di hashish in tasca, entrambi sanzionati, oltre a un 43enne nigeriano che nascondeva 3,5 grammi di hashish e 13 di marijuana ed è stato denunciato a piede libero per detenzione ai fini di spaccio.
Lunghissimo l’elenco delle irregolarità amministrative emerse, dalla mancata esposizione dei prezzi e del menù alla pubblicità non autorizzata. I Nas hanno accertato la carenza di norme igienico sanitarie, sporcizia accumulata, alimenti scaduti, muffa nel magazzino di un negozio di alimentari etnico e la mancanza della licenza per la vendita degli alcolici. Multe fino a 7mila euro. Sanzioni fino a 13mila euro a una sala giochi per violazioni in materia di antincendio e primo soccorso. La guardia di finanza ha segnalato due lavoratori irregolari e uno in nero e la mancata emissione di scontrini.
I controlli di mercoledì, gli ultimi di una serie di interventi delle forze dell’ordine in via Anzani, sono sfociati oggi con la revoca della licenza del bar Figli Matubber, firmata dal questore Marco Calì per “scongiurare definitivamente altri fatti che possano determinare ulteriori gravi conseguenze all’incolumità e alla salute delle persone”.