Prudenza e incredulità nei territori del lago alla notizia delle presunte tangenti per l’appalto dei lavori sulla Regina, ossia il cantiere della variante della Tremezzina. Ora questa nuova tegola rischia di gettare un’ombra scura sul futuro dell’opera.
Intanto resta confermata la riunione – fissata per domani mattina a Ossuccio – sulla realizzazione della variante della Tremezzina. Una chiamata generale rivolta ai sindaci, ai parlamentari del territorio, alle istituzioni, alle associazioni di categoria e ai sindacati. “A maggior ragione in presenza di questi gravi nuovi fatti dobbiamo riunirci assieme ai rappresentanti istituzionali per fare una prima valutazione su cosa sta accadendo e soprattutto l’indagine in corso cosa comporterà per la realizzazione della variante”, spiega Mauro Guerra, sindaco di Tremezzina. “Ora più che mai è necessario ribadire l’impegno di tutti, per questo domani saranno presenti consiglieri e parlamentari del territorio lariano assieme ai Rappresentanti delle forze economiche e sociali – ribadisce Guerra – Le necessità che hanno portato a chiedere la realizzazione della variante restano, occorre definire come potranno continuare le attività del cantiere mentre l’indagine andrà avanti”.
Sorpresa e stupita il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Anna Dotti: “Sono sorpresa e non si può far altro che vedere come si svilupperanno le indagini della magistratura sperando che i lavori possano proseguire”.
“Il tema vero è la ripresa del cantiere, se sono stati commessi illeciti è giusto che chi li ha commessi paghi – ha spiegato l’assessore regionale Alessandro Fermi – La giustizia deve fare il suo corso. L’obiettivo resta far ripartire il cantiere a pieno regime”.
Grande preoccupazione arriva dal consigliere regionale del Pd, Angelo Orsenigo: “Siamo davanti a un tema molto delicato, la Variante Tremezzina è parte cruciale e strategica del territorio del Lario, che già si trova in innegabile difficoltà viabilistica. L’attuale notizia che rende nota l’inchiesta che coinvolge Anas è particolarmente preoccupante – spiega Orsenigo – Speriamo che tutto questo non crei ulteriori rallentamenti a un cantiere che già ha subito troppi ritardi e di cui invece c’è tanto bisogno sul Lario”.