(ANSA) – VENEZIA, 02 OTT – Un anno senza un perché per il disastro del pullman di Mestre, e le famiglie delle 22 vittime che aspettano ancora risposte sulle responsabilità. E’ il dramma nel dramma dell’autobus che la sera del 3 ottobre 2023 precipitò dal cavalcavia superiore di Mestre, mentre stava riportando una comitiva di turisti stranieri ad un camping a Marghera. In città furono solo sirene di ambulanze e urla per diverse ore, finchè si arrivò al tragico bilancio: 21 morti (si salì ad un conteggio di 22 con la morte mesi dopo di uno dei feriti più gravi) e 14 feriti. Il bus elettrico Yutong, di fabbricazione cinese, compì un volo di 15 metri, e prese fuoco. Tra le vittime l’autista del mezzo, unico italiano, Alberto Rizzotto. Dell’inchiesta, al momento, si conosce solo il fatto che vi sono quattro indagati (il titolare della società proprietaria del bus, e tre funzionari del settore mobilità del Comune di Venezia). Il grosso del lavoro è stato fatto soprattutto con le perizie, sul pullman, sul cavalcavia, le barriere ed i materiali, sullo stato di salute dell’autista, soprattutto sul sistema di guida del mezzo, a cominciare dallo sterzo. E proprio questo, allo stato delle indagini, sembra l’elemento principale: la perizia disposta dai pm, aveva annunciato qualche tempo fa il Procuratore Bruno Cherchi, avrebbe accertato la rottura del perno di un giunto che collega lo sterzo alle ruote. Un incidente meccanico quindi. Escluso invece un malore dell’autista, così come è stata esclusa una sua distrazione, non era al telefono in quei momenti. Tutto ancora nelle carte in possesso della Procura, senza che, per ora vi sia in fase istruttoria un’apparente verità con le presunte responsabilità. "A un anno da questi accadimenti, che hanno profondamente scosso la nostra comunità – dice oggi il presidente della Regione, Luca Zaia – voglio rivolgere un pensiero alle vittime di questo tremendo incidente, rinnovando il messaggio di cordoglio mio personale e della Regione del Veneto ai loro familiari" In occasione del primo anniversario del disastro, la parrocchia del Sacro Cuore di Mestre – vicina al luogo dell’incidente – ha annunciato un momento di raccoglimento e preghiera che si svolgerà domani, alle ore 17, presente il patriarca Francesco Moraglia. (ANSA).