(ANSA) – NAPOLI, 02 OTT – Dopo avere compreso la pericolosità del soggetto arrestato "abbiamo deciso di non usare più mail, WhatsApp, e altri strumenti simili, anzi siamo tornati alla carta per timore che potesse intercettare qualcosa". Lo ha reso noto il procuratore di Napoli Nicola Gratteri nel corso di una conferenza stampa indetta per illustrare i dettagli dell’arresto di un hacker di 24 anni originario di Gela ma impiegato a Roma, accusato di avere violato diversi sistemi informatici, anche del ministero della Giustizia, della Guardia di Finanza e di altre importanti aziende. Il 24enne è accusato di accesso abusivo aggravato alle strutture e diffusione di malware e programmi software in concorso con ignoti. L’arresto risale a ieri pomeriggio da parte della Polizia Postale che nel corso della nottata ha eseguito una perquisizione grazie alla quale è stata sequestrata una imponente mole di dati che adesso è a disposizione degli inquirenti. La decisione di tornare alle riunioni in presenza e al trasferimenti degli atti "pro manibus" è stato adottato dopo un attacco durante il quale, ha spiegato Gratteri, l’hacker "ha tentato di entrare nelle mail di alcuni magistrati". (ANSA).