(ANSA) – ROMA, 30 SET – Le università telematiche hanno avuto una crescita enorme: 11 sono quelle riconosciute dal ministero dell’Università e i corsi di studio da 70 nel 2011 sono divenuti 250 quest’anno. Gli iscritti hanno registrato un vero e proprio boom: sono cresciuti di 189mila dal 2015 ad oggi, con un aumento del 303,07%. E non è vero che sono sempre utenti in là con l’età o lavoratori: il 50% degli iscritti, attualmente, sono under 30, con il 35% di iscritti al Sud, il 26% al nord e il 21% al centro. Dati i numeri imponenti Alleanza Verdi e Sinistra ha depositato una proposta di legge – a firma dei parlamentari Piccolotti, Zanella, Bonelli, Fratoianni, Borrelli, Dori, Ghirra, Grimaldi, Mari Zaratti – che è stata oggi presentata alla stampa dalla deputata Elisabetta Piccolotti in una conferenza stampa che ha visto la partecipazione di esponenti degli studenti, della Flc Cgil e dell’Associazione dottorandi e dottori di ricerca (Adi). "Non siamo contrari agli atenei da remoto – ha precisato Piccolotti – ma siamo convinti che servano criteri e limiti mentre il governo taglia finanziamenti al pubblico e fa strada al privato con fini di lucro". Nella proposta di legge si prevede che entro 12 mesi gli atenei telematici debbano trasformarsi in enti senza scopo di lucro e che i criteri di accreditamento delle università pubbliche e di quelle private sia parificato. "Il rapporto docenti studenti vede 1 solo docente ogni 384 studenti nelle telematiche, che hanno continuato a lavorare in sostanziale libertà nell’attesa si concludesse il lavoro del tavolo istituito dalla ministra Bernini, mentre la ministra precedente, Cristina Messa, aveva messo paletti stringenti che non sono mai stati attuati", ha lamentato Piccolotti, chiedendo di porre fine a tutto questo. "Non combattiamo lo strumento, ovvero gli atenei telematici, ma la concorrenza sleale", ha chiarito Pino Di Lullo della Flc Cgil. Sabrina dell’Udu, l’Unione degli studenti e Alessia di Link coordinamento universitario hanno chiesto con urgenza una regolamentazione degli atenei telematici, mentre "è inaccettabile che le università pubbliche siano in costante carenza di finanziamenti". L’Associazione dottorandi ha espresso preoccupazione per "l’espansione incontrollata delle università telematiche in Italia a fronte di una forte contrazione di risorse a disposizione di tutti gli atenei". Il gettito realizzato dagli atenei telematici – secondo un report di Mediobanca – è pari a 444.2 milioni di euro. Sempre secondo questo studio, i corsi nelle telematiche sono cresciuti del 113%, +410% gli iscritti, +102% il corpo docente, +131,3% il personale amministrativo. (ANSA).