(ANSA) – TRIESTE, 29 SET – Anche a Trieste, nonostante "la situazione sia più calmierata" rispetto ad altre città, "esiste molta preoccupazione all’interno della comunità ebraica per quello che sta succedendo": si avverte "un cambio di atteggiamento verso il mondo ebraico". Ma "la nostra comunità non è chiusa e non vuole chiudersi". Domenica prossima "ci sarà in sinagoga una cerimonia commemorativa aperta a tutti nel primo anniversario del 7 ottobre". Lo ha detto il rabbino capo di Trieste, Alexander Meloni, intervenendo sul tema dell’antisemitismo anche a fronte dei cartelli choc apparsi a Milano durante una manifestazione pro Palestina. Quanto accaduto a Milano, ha osservato, "aumenta la situazione di disagio perché, anche se non c’è un’espressione così forte e violenta come nelle città più importanti come Roma o Milano, Trieste non è completamente immune, soprattutto nell’ambiente più giovane. Non sono tanto le persone adulte quanto questi giovani studenti e pre-studenti a essere molto sensibili a questo tipo di argomenti", temi che rischiano di far instaurare un "sentimento di malessere". Al momento la comunità non ha ricevuto minacce tali da doverle segnalare alle forze dell’ordine, ha chiarito Meloni, "ci sono stati piccoli episodi sporadici, non da denuncia, ma non escludo personalmente che questo possa avvenire prima o poi". Si avverte talvolta "una confusione tra ebreo della diaspora" e cittadino israeliano: "certo c’è un profondo legame tra il mondo ebraico e quello che succede in Israele, ciò non vuol dire che tutti gli ebrei sono israeliani e dunque fare questa confusione e generalizzazione è preoccupante". "Rifiutando la logica dell’odio latente", ha concluso, "la comunità di Trieste cerca di rimanere aperta", anche attraverso la cerimonia di domenica prossima (ore 18.30). "Poi se sarà possibile continuare così in futuro non lo so, ma per il momento è la volontà che abbiamo". (ANSA).