Garzeno, un intero paese sconvolto, e una frazione – Catasco, 115 anime – che vive nella paura. Dal giorno della scoperta dell’omicidio di Candido Montini, due domande risuonano in ogni singola abitazione. “Cosa ha scatenato tale violenza?” E, soprattutto, “Chi è stato?”.
I residenti: “Pronti a farci esaminare”
Gli stessi residenti sono pronti a farsi ascoltare ed esaminare dalle forze dell’ordine. “Pur di levarci di dosso l’ombra dei potenziali assassini e pur di toglierci dalla testa definitivamente che il killer possa essere in mezzo a noi, siamo pronti a una campagna a tappeto” spiega il vicesindaco nonché abitante di Catasco, Mario Montini. “Prelevino il DNA e le impronte di tutti noi, se serve” ha spiegato parlando a nome dell’intera comunità. Le piste sono tutte aperte e al vaglio degli inquirenti. Ma gli stessi cittadini – che ben conoscono il territorio – tentano di mettere insieme i pezzi di un puzzle difficilissimo da comporre dato che ad oggi non è chiaro neppure il possibile movente. “Per gli altri fatti di cronaca del passato ad un certo punto si sapeva chi si stava cercando e perché, qui è tutto confuso” – dice ancora Montini. “Ci sono tante persone che frequentano la zona e non sono residenti, si pensi anche a loro – continua – le vie di fuga sono limitate, come è finito il portafoglio fuori dalla casa della vittima. E poi si parla di un’impronta di piede inferiore al numero 40 lasciata nel sangue vicino al corpo, va ricondotta all’aggressore? Se fosse una rapina finita male? Visto che – secondo qualcuno – l’anziano non era in perfette condizioni di salute in quei giorni e quindi, avendo deciso di non andare in negozio, ha spiazzato il malvivente che voleva effettuare il colpo?”. Domande a cui si cerca di trovare una risposta che, si spera, possa arrivare a breve perché i residenti, che osservano il via vai continuo degli inquirenti e dei giornalisti sono preoccupati. Il sindaco Eros Robba parla di una “situazione difficilissima” con tutti questi interrogativi che “inevitabilmente fanno crescere la tensione”. “Pensare di avere paura in casa propria o leggere di una ‘caccia all’uomo’, sconvolgerebbe chiunque” aggiunge il primo cittadino sottolineando, infine un altro aspetto: “Non vorrei che la cronaca prevalesse sul ricordo della persona. Conoscevo personalmente Candido: nonno amorevole, persona sempre pronta a dare una mano. In politica abbiamo lavorato insieme anche nella campagna elettorale del 2019 e in lui erano forti il desiderio di mettersi in gioco e la spinta al cambiamento. Sono vicino, a nome di tutta l’amministrazione, alla famiglia”.
Il punto sulle indagini
Intanto le indagini proseguono. Fondamentali le immagini di alcune telecamere della zona oltre alle testimonianze e alle prove raccolte. Si va avanti nel tentativo di chiarire il movente e individuare l’assassino del 76enne, titolare di una bottega di alimentari ucciso martedì sera a coltellate nella sua casa a Catasco di Garzeno. Ieri l’autopsia, per il pensionato, colpito da numerosi fendenti al petto e al collo, fatale si sarebbe rivelato un taglio alla gola. Avrebbe tentato di difendersi, come dimostrato da alcuni segni sul corpo, purtroppo però non è riuscito a scappare alla mano del suo aggressore.