(ANSA) – BOLOGNA, 26 SET – Mai così tanta pioggia, concentrata in due giorni, dal 1961, su tutti i bacini dall’Idice al Montone in Emilia-Romagna, superiore alla pioggia dei due eventi estremi di maggio 2023 (presi singolarmente). È quanto emerge dal rapporto preliminare pubblicato dall’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpae) in riferimento all’ultimo evento estremo che ha colpito la regione, del 17-19 settembre, con i conseguenti allagamenti nelle province di Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena. L’analisi illustra i quantitativi delle piogge generate dal ciclone mediterraneo Boris, che sono stati superiori a ognuno degli eventi consecutivi che hanno interessato gli stessi territori a maggio 2023. Il valore massimo di pioggia cumulata nell’intero evento viene localizzato a San Cassiano sul Lamone, con 360 mm complessivi, di cui 285 mm caduti in sole 24 ore il 18 settembre. Le piogge hanno causato rapide onde di piena in tutti i bacini del settore centro-orientale della regione (in particolare Idice, Senio e Lamone), con livelli ampiamente superiori alla soglia 3 (in alcuni tratti per oltre 10 ore), localizzate esondazioni, sormonti e rotte arginali. Decine le frane. Queste piogge estreme, si legge, "sono state generate dal ciclone mediterraneo Boris che ha avuto un’evoluzione complessa". Per gli esperti è "più che plausibile che il carattere estremo delle piogge osservate tra il 17 ed il 19 settembre sia da attribuire in parte alle prolungate anomalie termiche in atto ormai dal 2023, che ad agosto erano complessivamente pari a 3 deviazioni standard rispetto alla climatologia recente". Nel rapporto anche un confronto con le due alluvioni di maggio 2023. Si evidenzia, per glia analisti, "il carattere estremo dell’evento del 17-19 settembre 2024". Intanto la pioggia in 48 ore di settembre è stata la massima dalla serie storica del 1961. Poi gli eventi di piena hanno raggiunto valori massimi al colmo paragonabili a quelli raggiunti nell’evento del 17-18 maggio 2023 e su alcuni affluenti anche superiori. (ANSA).