(ANSA) – ROMA, 25 SET – "Faremo ricorso al tribunale competente contro questi nuovi fermi. Più i tribunali italiani si pronunciano a favore delle navi umanitarie, più il governo italiano impone detenzioni arbitrarie. Questo è inaccettabile per un paese in cui vige lo stato di diritto". Lo afferma Juan Matias Gil, capomissione di Medici senza frontiere per la ricerca e il soccorso in mare,dopo il doppio fermo disposto per la Geo Barents giunta a Genova con 206 migranti soccorsi nel Mediterraneo centrale. Il primo provvedimento di fermo di 60 giorni è stato emesso in base al decreto Piantedosi e si basa sulle ricorrenti accuse di non aver rispettato le istruzioni della guardia costiera libica durante un’operazione di soccorso avvenuta lo scorso 19 settembre. Il secondo, emesso il 23 settembre, ha fatto seguito a un’ispezione molto approfondita del Controllo dello stato di approdo (Psc) della nave, che ha rilevato otto carenze tecniche. Per quanto riguarda il primo fermo, per la ong "la motovedetta della guardia costiera libica è arrivata quando avevamo quasi concluso l’operazione, più di cinque ore dopo la prima segnalazione di queste persone in difficoltà. Sono arrivati, hanno minacciato di sparare e hanno effettuato manovre insicure e intimidatorie intorno alle persone in difficoltà e all’équipe di soccorso". Sul secondo, aggiunge Msf, "la nostra nave aveva superato con successo le precedenti ispezioni. Con questa, sembra esserci l’intenzione di assicurarsi che non torneremo presto in mare. Ci stiamo muovendo per risolvere rapidamente queste carenze e tornare in mare per evitare altri morti ". (ANSA).