La dura vita dei pendolari comincia ogni mattina con un’incognita. Arriverò puntuale? Se il lavoratore o lo studente in questione viaggi sulla linea S11 che collega Chiasso con Milano, nel 67,3% dei casi la risposta è no. Più del doppio dei convogli che collegano i comaschi al capoluogo lombardo e viceversa viaggia in ritardo. Solo il 32,5% è puntuale.
Numeri provenienti da una semplice statistica che riguarda solamente il mese di settembre nei primi 18 giorni. Il dato riflette però l’andamento annuale. La tratta percorsa dalla linea S11, Chiasso – Como e Milano per la quale la tempistica di viaggio è attorno all’ora, ha contato il passaggio di 1008 treni, dei quali 328 sono arrivati puntuali e 678 in ritardo. Due sono stati soppressi. I ritardi accumulati dai treni in questa prima parte del mese ammontano a 7787 minuti, ovvero 129 ore. In pratica l’equivalente di 5.4 giorni. Dati scoraggianti e sconfortanti a cui i frequentatori dei treni sono ormai rassegnati e abituati. Non si parla di giornate in cui ci sono gli scioperi, lavori di manutenzione o peggio ancora di incidenti, ma di normale routine quotidiana.
Il web prolifera di gruppi social che raccontano le peripezie dei viaggiatori costretti spesso oltre che ad arrivare in ritardo a condividere il viaggio ammassati e in condizioni indecorose, passando da temperature torride a polari all’interno dei vagoni. E se come dice il detto: “Ogni mattina una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più del leone o verrà uccisa”, ogni mattina il pendolare si sveglia e sa che dovrà prendere il treno ancora prima se vorrà arrivare puntuale. E talvolta non gli basta nemmeno quello