La pioggia fa paura a Blevio. Non servono avvisi o bollettini di allerta meteo, da oltre tre anni ormai il paese sul Lago di Como vive con l’incubo del maltempo e delle conseguenze dei temporali. Piccoli torrenti o rigagnoli d’acqua abitualmente innocui, in pochi istanti si trasformano in cascate impetuose che riversano sassi, legni e detriti su case e strade. Case allagate, cantine e garage invasi dal fango, strade impraticabili.
I danni del maltempo ammontano a oltre 21 milioni di euro per risanare il piccolo comune affacciato sul lago di Como.
Il caso di Blevio, così come quello di Laglio, sono stati al centro del 63esimo Congresso Internazionale dell’Ersa in Portogallo dove si è parlato del dissesto idrogeologico nelle aree del comasco. Massimiliano De Rose, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Como e Elisabetta Venco, ricercatrice in Tecnica e Pianificazione Urbanistica all’Università di Pavia, hanno presentato la ricerca dal titolo “Rischio alluvioni nella zona del Lago di Como: impatti economici e sociali per le comunità”.
La sfida lanciata è passare dalla gestione post evento a quella pre evento. “A Blevio la spesa tra interventi di messa in sicurezza e strutturali a causa delle otto alluvioni che si sono verificate nel nostro comune dal luglio del 2021 ammonta a oltre 21 milioni di euro”, spiega il sindaco del paese, Alberto Trabucchi. “Solo per la risoluzione del rischio immediato la spesa ammonta al doppio di un bilancio annuale del comune”, aggiunge spiegando: “Le alluvioni dal 2021 ad oggi sono costate 4 milioni di euro – il nostro bilancio comunale ammonta a circa 2 milioni – soltanto per rimuovere il materiale, ripristinare la sicurezza e piccoli interventi complementari”. A questi vanno aggiunti interventi consistenti di risanamento del territorio. Una parte finanziata con fondi del Pnrr, pari a 12 milioni e 300mila euro, i cui cantieri si apriranno in questi mesi, e un’altra con risorse regionali, che prevede un investimento di 5 milioni die euro per interventi di messa in sicurezza. “La sfida – conclude Trabucchi – è semplificare e snellire le procedure per richiedere fondi e per velocizzare le opere di cui il nostro territorio necessita”.