(ANSA) – BARI, 16 SET – "Faccio turni nella continuità assistenziale e spesso la notte sono da sola in sedi periferiche. Abbiamo paura a lavorare in queste condizioni. Non le nascondo che anche io spesso sono stata vittima di minacce e aggressioni". Così Alessandra Manzi, una dottoressa foggiana presente alla manifestazione in corso nel capoluogo dauno contro le violenze sugli operatori sanitari. Giuseppe Cartagena, medico specializzando, spiega che nel corso del serivizio di guardia medica "veniamo minacciati e aggrediti dai pazienti; questo perché spesso chi viene da noi pretende prestazioni che noi non possiamo erogare. E non serve a nulla spiegare il perché. Così spesso ci sono pretese fatte con insistenza, con le offese e le minacce. E questo non è accettabile. Noi siamo dei professionisti e così vorremmo essere trattati. Devo aggiungere che, nonostante tutte le difficoltà strutturali e di carenze di personale, il servizio che viene offerto sul territorio è ottimo". Anche la dottoressa Francesca Pastorino ricorda di essere stata "minacciata e aggredita: ero in servizio in una sede del servizio di continuità assistenziale della provincia quando un paziente con problemi psichiatrici mi ha aggredita mentre stavo parlando con lui. Noi spesso ci troviamo in una situazione border line. Quando lavoriamo dobbiamo tenere a bada anche l’emotività che potrebbe essere scatenata dalle accuse, dalle offese che riceviamo". (ANSA).